martedì 31 maggio 2011

Lanterne rosse (1991): recensione del film di Zhang Yimòu con Gong Li


Considerato da molti un vero e proprio capolavoro, Lanterne Rosse è considerato da buona parte della critica cinematografica il film che ha permesso al mondo di conoscere il cinema cinese.  Uscito nelle sale cinematografiche del 1991,  leone d'argento alla mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia nel 1992 ed uscito pesantemente censurato nella madre patria Cina, il film di Zhang Yimou è uno struggente e ben costruito racconto ambientato nella Cina del Nord degli anni '20 del XX secolo fin  troppo legata ad antiche tradizioni e rituali particolari.  Basata sul romanzo "Mogli e concubine" di Su Tong, la pellicola si distanzia molto dall'originale cartaceo, basti pensare che nel libro non c'è traccia del rituale delle lanterne rosse, che invece diventa dominante nella versione cinematografica. 
La trama segue le vicissitudini della giovane e bella Songlian, interpretata magistralmente da una giovane Gong Li, quarta moglie o, nella definizione legata al rituale della famiglia di antico lignaggio in cui entra con il matrimonio, quarta signora di un  ricco e maturo esponente dell'antica aristocrazia. E' lei la figura principale in una casa dominata da presenze femminili a prima vista protagoniste ma in realtà donne sottomesse alla ricerca di scampoli di luce e libertà decisionale, intrappolate dal complesso rituale cui sono sottoposte dall'accensione delle lanterne rosse.
Grazie ad una sapiente regia, un'ottima fotografia che gioca con la prospettiva e le simmetrie della magione e una colonna sonora che segue il percorso della protagonista, la pellicola rapisce lo spettatore e lo catapulta nell'ovattato mondo della casa del "padrone" e la condizione triste e precaria delle donne che vivono al suo interno diventa la vera e sola protagonista della narrazione.  Le quattro signore e le serve costituiscono un microcosmo a sè stante che è retto da regole imposte dal signore della casa, regole che portano ad un progressivo imbarbarimento delle protagoniste, all'appiattimento del proprio carattere e dei propri gusti, che compaiono solo sporadicamente, mentre la consapevolezza di poter acquistare qualche ora di dominio sulle altre, di poter scegliere cosa mangiare e ricevere un rassicurante massaggio ai piedi a patto di sottostare alle richieste sessuali del proprio consorte fa sì che l'unico interesse delle donne sia  la lotta per conquistarne i favori a discapito delle altre, fino al punto di giungere al tradimento della rivale nonostante si sappia questo a cosa potrebbe portare, fino al punto da impazzire.


Giudizio complessivo: @@@@@@

Recensioni dal mondo dei blog cinefili:

venerdì 27 maggio 2011

L'uomo nell'ombra - the ghost writer (2010): recensione del film di Roman Polanski


Bello, appassionante ed intrigante.  Con The Ghost writer (L'uomo nell'ombra) Roman Polanski riesce a realizzare una pellicola di grande qualità senza mai discostarsi dai canoni classici del thriller.  Una morte apparentemente accidentale, un personaggio politico molto forte e molto odiato, qualche segreto giovanile e un ruolo, quello del ghost writer chiamato a realizzarne la biografia ufficiale ed a ricostruirne in tal modo la folgorante carriera politica, che sin dall'inizio risulta essere quantomai scomodo: queste le premesse per una trama che avvolge lo spettatore e lo introduce nelle nebbiose ed umide coste del Massachussets.  Uscito nelle sale cinematografiche nel corso del 2010, dopo aver subito rallentamenti causati dall'arresto per vicende ben note del regista in Svizzera nel 2009, il film è stato premiato con l'Orso d'Argento per la regia al Festival di Berlino 2010.  Con una trama ben congeniata Polanski porta lo spettatore passo dopo passo a cercare insieme al protagonista una soluzione al mistero della morte del precedente "ghost writer", fino all'epilogo finale, per nulla scontato.
Buona la prova di Ewan McGregor nei panni del ghost writer, come del resto quelle di tutto il cast, a partire da Pierce Brosnan, adatto nei panni di un ex premier britannico che è stato ispirato alla figura di Tony Blair, come nel romanzo di Robert Harris da cui è stata tratta la pellicola.  Nel cast figurano anche Olivia Williams, Timothy Hutton e James Belushi.
Ottima la regia e la scenografia, così come il montaggio.

Giudizio complessivo: @@@@@

L'intera trama è bene approfondita sulla pagina wikipedia dedicata al film

lunedì 23 maggio 2011

Benvenuti al Sud (2010): recensione del film con Claudio Bisio e Alessandro Siani


Giù al Nord è stato il fenomeno cinematografico francese della stagione 2008, diventando il secondo film di sempre in Francia in quanto a numero di spettatori al cinema alle spalle del solo Titanic.  Benvenuti al Sud,  remake italiano affidato alla regia di Luca Miniero, segue pedissequamente il canovaccio del grande successo di Dany Boon, che fra l'altro compare in un cameo, sopratutto per quanto riguarda la prima parte della pellicola. Se infatti interi spezzoni di trama sono una copia conforme con la sola variazione dei nomi dei protagonisti e delle località, con interi dialoghi copiati dall'originale, pur non allontanandosi mai da Giù al Nord, Benvenuti al Sud affronta tematiche differenti allorquando vanno approfonditi e successivamente demoliti i luoghi comuni con cui la gente del nord tende a bollare quelli del sud.  Se infatti, a differenza dell'originale, l'Alberto Colombo interpretato da Claudio Bisio non può temere nè le bellezze paesaggistiche nè il clima del luogo, se Napoli più volte citata nei primi minuti non può in alcun modo essere vista come un borgo di campagna, gli stereotipi affrontati sono ben più  pesanti di quelli narrati in Giù al Nord, dalla mancanza di igiene alla criminalità diffusa ovunque, al problema della spazzatura, anche se in questo caso la realtà supera tristemente la fantasia.  Riprendendo al contrario una delle frasi cardine del film originale, il protagonista scoprirà che i luoghi comuni sono una falsità e che "il forestiero che arriva al Sud piange due volte: quando arriva e quando parte".  

Bravo e ben adatto al ruolo il "settentrionale" Claudio Bisio, discreta Angela Finocchiaro , molto divertenti i quattro protagonisti "meridionali": Alessandro Siani, Valentina Lodovini (l'unica non napoletana), Nando Paone e Giacomo Rizzo. 

Sul giudizio globale sulla pellicola pesa molto l'essere poco più di  un mero adattamento di un bel film uscito in Italia solamente un anno prima. Il grande successo in termini di pubblico che Benvenuti al Sud ha avuto è dovuto sopratutto agli ottimi soggetto e sceneggiatura originali di Dany Boon ed al fatto che il film Giù al Nord in Italia non avesse avuto grandissima diffusione (il film incassò poco più di 3 milioni di euro), ciò nonostante va dato merito ai protagonisti ed al regista di essere riusciti ad adattare una pellicola nata per il pubblico francese a quello italiano, pur perdendo alcune scene legate ad alcune peculiarità dei luoghi (il protagonista del sud/nord si trasforma in fuochista da campanaro che era) e non riuscendo a dare lo stesso slancio comico senza alcun buco di trama durante le scene riguardanti la messa in scena ai danni della moglie del direttore  nella finta Castellabate. 

Giudizio complessivo: @@@@

giovedì 19 maggio 2011

Un anno di laboratorio di cinema: recensioni ed altro

Laboratorio di cinema: recensioni ed altro, nato come costola di laboratorionapoletano.com, compie un anno.  20000 visite in dodici mesi, 80 recensioni pubblicate in massima parte di film in programmazione o usciti negli ultimi tre anni, numerosi trailer, qualche intervento riguardante piccoli festival cinematografici: questi i numeri di un blog cinefilo che, nonostante sia stato trascurato non poco dall'autore negli ultimi mesi, è diventato un piccolo punto di riferimento per tanti amanti del mondo del cinema. 

lunedì 16 maggio 2011

Habemus papam: recensione del film di Nanni Moretti con Michel PIccoli in gara al festival di Cannes


Con l'attesissimo Habemus papam (qui il trailer) Nanni Moretti indaga le paure e gli aspetti più umani di un anziano cardinale chiamato a sostituire un papa amato ed acclamato ed a accogliere la pesante eredità di Pietro, diventando il pontefice e la guida di un miliardo di credenti cristiano cattolici. Va scritto in principio che non si tratta affatto di un film anti clericale e che ad uscir vincitore è proprio il rigido protocollo di gestione del conclave, con la descrizione peculiare ed approfondita di tutti i passaggi e con le emozionanti immagini legate ai rituali ed all'umiltà dei singoli cardinali. Se storicamente è avvenuto più di una volta che un papa scelga di abdicare, se il personaggio cui Moretti fa riferimento è quel Celestino V che fu bollato da Dante Alighieri come colui che fece per viltade il gran rifiuto, attualizzare il dramma interiore di un papa che si sente oppresso dal peso del ruolo, far sorridere il pubblico ed al contempo farlo riflettere non era cosa semplice. 
Nanni Moretti prova ad affrontare la difficile tematica alternando scene comiche a momenti di approfondimento psicologico, il desiderio di fuga dalle responsabilità alla volontà di far del bene, la consapevolezza che le difficoltà impongono un papa che sia in grado di affrontarle e di proporre cambiamenti a quella di non essere la persona adatta allo scopo. Seguendo il girovagare per le vie di Roma del protagonista, lo spettatore ne approfondirà la psiche, ne comprenderà in parte le ragioni, fino a vivere intensamente con lui il momento delle decisioni più difficili. 
Habemus papam è sicuramente un film bello, intenso, ben alternato fra i momenti di pura ilarità legata a situazioni inverosimili ma non troppo e lunghi istanti di riflessione sulla psiche umana e sull'aspetto umano e non  religioso di chi comanda la nostra Chiesa,  una pellicola che ha portato con sè strascichi polemici e critiche favorevoli e che è stata bene accolta sulla Croisette al festival di Cannes 2011. 
Ottimo davvero Michel Piccoli, che presta il volto al cardinale Melville, mentre Moretti in questo film è sopratutto regista, diventando poco più che una comparsa nel ruolo dello psicoanalista Brezzi. Nel cast figurano anche Margherita Buy, che appare in un paio di scene, Jerzy Stuhr (che aveva già lavorato con Moretti in Il Caimano) e Renato Scarpa (fra i mille ruoli ricoperti come non citare quello del mitico Dottor Cazzaniga in Così parlò Bellavista). 

Giudizio complessivo: @@@@@

Di seguito è descritta parte della trama del film.
Alla morte di un papa amato ed apprezzato il conclave, composto da 108 cardinali, si riunisce nella cappella Sistina per scegliere il nuovo pontefice. Dopo alcune votazioni incerte viene eletto il francese Melville. All'atto però della proclamazione al pubblico dal balcone, con il classico rituale (nuntio vobis gaudium magnum... ), il nuovo pontefice è colto da un attacco di panico.  In assenza di pubblicazione del risultato dell'elezione, il conclave non può essere realmente sciolto e tutti i cardinali sono costretti a restare, senza comunicare con l'esterno, entro le mura vaticane. Ad essi si aggiunge anche il prof. Brezzi, miglior psicoanalista di Roma, chiamato ad analizzare lo stato di salute del cardinale Melville.  La decisione da parte di quest'ultimo di allontanarsi dal Vaticano sotto mentite spoglie porterà a situazioni in parte comiche, in parte paradossali.

Questa recensione verrà pubblicata anche sul "laboratorio napoletano".

lunedì 2 maggio 2011

Top blog cinema di maggio - in anteprima la classifica dei migliori blog di cinema secondo wikio.it

Anche per questo mese di maggio 2011, Laboratorio di cinema: recensioni ed altro ha il piacere di offrire ai propri lettori in anteprima esclusiva la classifica dei principali blog di cinema italiani stilata da wikio.it Per la prima volta l'anteprima riguarda i primi trenta blog cinefili e non più soltanto i primi venti.  Primo della lista, come da sempre, è cineblog, seguito da Best Movie.  Entra al ventesimo posto Pensieri cannibali per la  prima volta indicizzato nella speciale classifica.  Questo blog, a causa anche di un rallentamento nella pubblicazione delle recensioni causato da impegni dell'autore, come già scritto alcuni giorni or sono,  è scivolato in 17ma posizione. Commenti alla classifica verranno pubblicati anche sul laboratorio napoletano.

Classifica dei trenta migliori blog di cinema secondo wikio.it (maggio 2011):

1cineblog
2Best Movie
3Il Cinemaniaco
4CineTivù
5CineZapping
6Macchiedinchiostro.it
7Cinefestival
8Memorie di un giovane cinefilo
9Attenti al Cine
10Future Film Festival
11Friday Prejudice
12www.vivacinema.it
13Book and Negative
14Houssy's Movies 2.0
15Cinema
16Le recensioni di robydick
17Laboratorio di cinema: recensioni ed altro
18...ma sono vivo e non ho più paura!
19FilmBill | Film e prossime uscite al cinema
20pensieri cannibali
21Cinema Fanpage
22Al Cinema
23e al cinema vacci tu
24ScreenWEEK.it
25100cinema
26Cinema visto da me
27www.iocinemablog.it
28BeCinema
29Cinema Blog
30KinemaZOne 2.0

nota bene

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