giovedì 30 settembre 2010

UP (2009) - recensione del film d'animazione Disney - Pixar


Gli ultimi lungometraggi di animazione della Disney-Pixar, Wall-e e UP, hanno il grandissimo pregio di essere al contempo adatti sia ai bambini, che costituiscono il normale target dei film d'animazione, che ai genitori che accompagnano i propri piccoli figli al cinema. All'interno infatti di un contenitore fatto di colori, immagini ed esseri curiosi, gli sceggiatori ed autori della Pixar hanno preferito inserire una gamma di tematiche di forte impatto etico e sociale, piene di spunti di riflessione piuttosto che le solite vuote storielle. Se a far da contraltare alla deliziosa storia di amore fra Wall-e ed Eve c'era una forte critica sia alla gestione del problema dell'eccessiva produzione di rifiuti che al rischio concreto che l'eccesso di tecnologia possa portare ad un indebolimento nella carne e nello spirito dell'essere umano, in UP si punta il dito contro un certo modo di considerare gli anziani alla stregua di scarpe oramai logore da riporre in un armadio o  in una casa di cura, nella convinzione che questi non possano più offrire alcunchè alla società.
I primi minuti della pellicola sono da cineteca: con un delizioso sottofondo musicale è narrata attraverso pochi frammenti e qualche fotografia la vita del protagonista principale da quando, bambino, si innamorò prima dell'avventura dopo la visione di un cinegiornale riguardante un pioniere dell'aria ed esploratore e poco dopo di una bambina che, con fare da maschiaccio ed un carattere forte, condivideva la sua passione ed i suoi sogni. Quando, oramai avanti nell'età, riuscì finalmente a riempire il salvadanaio dei sogni per comprare l'agognato biglietto aereo per il Sud America, per le cascate del paradiso tanto desiderate,  il sopraggiungere della malattia dell'amata Ellie rese impossibile il coronamento del sogno di entrambi.
La storia di amore di Carl Fredricksen ed Ellie, fatta di sogni, di mattinate passate a fantasticare stesi sui prati, mano nella mano, guardando l'evolversi ed il mutar forma delle nuvole, di salvadanai riempiti a metà per poi essere sempre rotti prima del tempo a causa delle spese comuni, di momenti difficili superati insieme fa da contraltare al triste presente del protagonista oramai rimasto solo, con la cara vecchia, colorata, casetta vittoriana in legno oramai circondata dal grigiore dei cantieri edili e dei grattacieli e da oscuri personaggi, divenuto burbero e misantropo da quando, giovane, era un allegro venditore di palloncini colorati dinanzi allo zoo della città.

Il film nel suo complesso è davvero bello ed è strabiliante come lo spettatore adulto possa passare dall'espressione attonita tipica dei bambini nell'istante in cui i coloratissimi palloncini vengono liberati in cielo a quella seria nel fissare l'oramai anziana Ellie incespicare sulla collina rifugio d'amore e cadere senza aver più la forza di rialzarsi.
Il messaggio del film è palese: gli anziani hanno ancora la forza e le capacità per stupire le generazioni più recenti e per contribuire attivamente al benessere morale ancor prima che materiale della società.  Le scene di lotta fra i due vecchietti, fra ossa che scricchiolano e dentiere che volano, è forse uno dei momenti più esilaranti del film, mentre l'affetto ed il senso di responsabilità dell'anziano protagonista nei confronti del giovanissimo scout capaci di superare gli egoismi e le fissazioni tipiche di un certo stile di vita da anziano aiutano a comprendere l'importanza dei nonni o più probabilmente, stante la differenza di età fra i due protagonisti, dei bisnonni nell'armonia familiare.

A differenza del precedente Wall-e, più omogeneo sotto questo punto di vista, i minuti iniziali della pellicola sono più adatti ad un pubblico adulto mentre buona parte del film è di fatto realizzato in massima parte per un pubblico più giovane, anche se la presenza di un protagonista così atipico, "vecchio" che insegue i propri sogni e lotta,  che non si comporta secondo gli stereotipi dell' anziano dei cartoon, dalla audace ed arguta nonnina di Titti e Silvestro al mitico Mr Magoo, involontariamente comico a causa dei propri difetti di vista causati dall'età.


Uscito negli schermi cinematografici anche nel formato "Disney 3D", UP rientra sicuramente nel novero dei film da non perdere, cui manca però qualcosa, almeno secondo il gusto di chi scrive, per rientrare fra i capolavori del cinema.  Alcuni personaggi comprimari, i cani in grado di parlare grazie ad uno speciale collare, risultano meno incisivi, nonostante siano adeguatissimi per lo svolgimento della narrazione, dei robot difettosi che animavano le scene in Wall-e e spingevano gli umani ad uscire dalle abitudini e dalle regole.

giudizio sintetico: @@@@@


Per la trama rimando all'ampia sezione pubblicata su wikipedia

6 commenti:

saint andres ha detto...

Film molot carino, i primi minuti sono davvero fantastici, poi il resto del film non mi ha impressionato moltissimo, però merita un 10 solo per il cane Dug che mi fa morire dal ridere!!

Fabrizio Reale ha detto...

Concordo pienamente con te! Grazie per la visita!
Fabrizio

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente con te, la Pixar non sbaglia un colpo, ma l'ottimo Up è comunque inferiore al capolavoro Wall-e (un film d'animazione in cui i primi 40 minuti sono praticamente muti!), vera e propria poesia in immagini.
Personalmente ho anche adorato Ratatouille.
Ciao e ancora complimenti!

persogiàdisuo ha detto...

un capolavoro, come dici tu i primi minuti sono da antologia. Poi l'uccello è fantastico!

Fabrizio Reale ha detto...

@ houssy: mi fa piacere che anche tu convenga sulla leggera differenza che intercorre fra Wall-e ed UP (entrambi comunque ottimi).

@ perso:
in effetti sì... è davvero fantastico...

Per chi non l'avesse notato... nelle ultime scene - mi son dimenticato di scriverlo nel post - c'è una citazione a Star Wars ( è il film che Carl va a vedere con il bambino )

Anonimo ha detto...

Semplicemente un capolavoro. Non solo nella categoria "animazione". Commovente, romantico, tenero. Uno dei più bei film del 2010..e non solo!

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