giovedì 27 ottobre 2011

Vietato pubblicare TRAILER dei film on line senza pagare la SIAE?

La notizia sta rimbalzando in rete nelle ultime ore e rischia di far sì che presto spariscano dalla rete tutti i trailer di film in uscita pubblicati o "embeddati" su siti internet commerciali, blog cinefili, pagine personali.  Leggendo quanto pubblicato in origine su Corriere della fantascienza, rilanciato da manteblog ed approfondito da Il Post  è illegale, in base ad accordi fra SIAE e case di produzione cinematografica, pubblicare un trailer di film on line e sembra da quanto riportato che la SIAE stia iniziando a contattare singoli editori web per richiedere una tassa che, per quanto non gigantesca - alcune centinaia di euro per massimo 30 trailer annui - in dimensioni, è sicuramente improponibile per tutti quei siti e blog personali che, trattando argomenti di cinema, non solo forniscono pubblicità gratuita ai film in uscita ma di fatto offrono un servizio per l'intera industria del cinema senza compenso alcuno che non siano quelli derivanti dalla pubblicità inserita fra un articolo e l'altro, il che spesso per blog personali si traduce in pochi euro annui.
Appare assurdo vietare i trailer dei film, ritenuti da chi scrive indispensabili nell'indirizzare uno spettatore verso questo o quel film, pubblicità gratuita per un circuito, quello cinematografico, spesso in crisi. Appare ancora più assurdo alla luce del fatto che spesso le singole società di marketing legate alle case produttrici contattano blogger cinefili per richiedere link o pubblicazione a questo  o quel filmato in anteprima pubblicato su youtube, considerando un blog cinefilo veicolo di qualità ancor prima che di quantità per pubblicizzare in maniera opportuna l'uscita nelle sale cinematografiche di una pellicola. 
La SIAE dovrebbe impegnarsi su altri fonti piuttosto che cercare strani percorsi che rischiano solo di danneggiare gli autori ed editori invece che di tutelarli!!!

Carnage: recensione del film di Roman Polanski con Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz

Non è semplice riuscire a realizzare una pellicola la cui unica ambientazione sia una stanza di appartamento senza che il pubblico debba annoiarsi un istante solo. Carnage, applaudito ma non premiato all'ultima mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, è probabilmente il più interessante fra i film usciti nelle sale cinematografiche nel terzo quadrimestre del 2011, con un magistrale Roman Polanski dietro la macchina da presa, in grado di evidenziare anche il minimo sussulto emotivo di ciascuno dei quattro protagonisti principali, capace di descrivere un piccolo psico-dramma familiare con una cura dei particolari quasi maniacale, dove nulla è lasciato al caso, nemmeno la disposizione dei libri su un tavolino.  
Con doviziosi e continui cambi di messa a fuoco attraverso una cinepresa spesso ferma ed immobile, talvolta concitatamente in movimento, sfruttando gli angoli dell'appartamento ed ogni singola superficie in grado di riflettere l'immagine dei protagonisti, il regista riesce a dare spessore ad un incontro conciliatore fra due coppie di genitori, a delinearne in maniera più che approfondita il carattere, le idee, le movenze, chiedendo a consumati e bravissimi attori di abbandonare i cliché tipici di chi recita davanti ad una macchina da presa per prendere quelle movenze ed espressioni facciali tipiche dell'attore di teatro.  Basata sulla pluripremiata piece teatrale Le Dieu du carnage,  l'intera pellicola offre spunti da antologia del cinema e già i primi istanti del film sono di sicuro impatto, con l'ottica fissa su un angolo di un parco di Brooklyn,  mentre, allo scorrere dei titoli di testa ed ancora con la colonna sonora in sottofondo, si scorgono da lontano dei ragazzini intenti a litigare ed uno di questi colpire l'avversario al volto con un bastone: lo spunto affinchè due coppie all'apparenza del tutto distanti e differenti fra loro si incontrino è offerto.
Carnage rientra nel novero delle "black comedy" e se è indubbio che si rida in alcuni passaggi, va sottolineato che il cinismo ed il modo di comportarsi di alcuni dei protagonisti sia tale da riuscire a suscitare sentimenti di antipatia in buona parte del pubblico, che tende a partecipare pertanto emotivamente al susseguirsi degli eventi in casa Longstreet, a quel balletto fra uscite e rientri in scena, all'alternarsi del ruolo di "cattivo" ed al venir meno, con il tempo e con l'aiuto di una buona dose di un buon scotch invecchiato, di qualsiasi maschera finto-buonista portata da ciascun genitore.

Bravissimi tutti e quattro i protagonisti, eccezionale Jodie Foster capace di trasmettere dubbi e sicurezze, di irretire o rendere accondiscendente lo spettatore con una smorfia o uno sguardo, con un cambio di colorito o una semplice parola non detta.  Splendidamente irritante a causa del ruolo di cinico avvocato di punta di una casa farmaceutica chiamata a difendersi da una probabile class action, comico nel momento della perdita del prezioso telefonino,  Christop Waltz conferma le eccellenti doti che lo hanno portato a vincere l'Oscar nel 2010 per Bastardi senza gloria.  Kate Winslet recita quasi alla pari della Foster, più che buona l'interpretazione di John C. Reilly.

Giudizio complessivo: @@@@@1/2



lunedì 24 ottobre 2011

Insidious: trailer, trama, note di regia e contenuti aggiuntivi del film horror in uscita il 28 ottobre 2011

una scena del film Insidious

Un urlo nella notte, strane presenze, sono numerosi i contenuti speciali pubblicati in rete per il lancio del film horror Insidious, distribuito in Italia dalla FilmAuro del beneamato - dai tifosi napoletani - Aurelio De Laurentiis, realizzato dagli autori di Paranormal Activity e di Saw, che nei soli Stati Uniti ha incassato - fonte wikipedia - oltre 90 milioni di dollari a fronte di una spesa di 1.5 milioni di dollari.  Oltre al trailer ufficiale, di seguito riportato, sono pertanto disponibili in anteprima rispetto all'uscita nelle sale cinematografiche italiane, prevista per il  28 ottobre 2011, due contenuti speciali, la sinossi ufficiale e note del regista James Wan.

Strane presenze - contenuto del film Insidious in anteprima:

Il trailer del film Insidous


La trama ufficiale del film "Insidious"
Una giovane coppia, Renai (Rose Byrne) e Josh (Patrick Wilson), si trasferisce con i suoi tre bambini in una vecchia e, in apparenza, tranquilla casa di periferia. Quando a causa di una caduta accidentale, il più grande dei figli, Dalton (Ty Simpkins), entra in coma, per la famiglia ha inizio un vero e proprio incubo. I medici non riescono a dare una spiegazione clinica allo stato vegetativo di Dalton, il ragazzo non ha riportato traumi importanti e tutto sembra far pensare che sia lui stesso a non volersi più svegliare. In concomitanza con la malattia del bambino, strani fenomeni cominciano a verificarsi all’interno dell’abitazione: scricchiolii e inspiegabili rumori, porte che si aprono e si chiudono da sole, libri che cadono misteriosamente dalla libreria, fino alla presenza di un’entità terrificante che soltanto Renai riesce a vedere. Spaventata da quanto avviene intorno a loro, la coppia decide di traslocare, ma le cose non sembrano migliorare. Gli stessi fenomeni si ripresentano anche nella nuova casa. In loro aiuto arriva la madre di Josh, Lorraine (Barbara Hershey), che decide di rivolgersi ad una vecchia medium, Elise (Lin Shaye), per capire chi o cosa stia minacciando suo figlio e la sua famiglia. L’arrivo della donna farà emergere un’inquietante verità…

Note di regia 
  Sono sempre stato appassionato di storie di fantasmi e l’idea di un film su una casa infestata dagli spiriti mi ha sempre allettato. Così ho proposto a Leigh Whannell di scrivere insieme a me una sceneggiatura che in qualche modo distorcesse i canoni di questo genere horror. L’idea di base era quella di un film che iniziasse come una tradizionale storia di fanstasmi e di case stregate per poi trasformasi in qualcosa di completamente diverso. Sapevo di non voler realizzare un altro film horror cruento come Saw, perciò mi sono concentrato su elementi spaventosi e terrificanti che non avessero bisogno di sangue. Abbiamo guardato tanti vecchi film in bianco e nero caratterizzati da un’atmosfera inquietante come Carnival of Souls e Suspense e poi abbiamo deciso di attingere a storie sovrannaturali che avevamo vissuto in prima persona o che erano accadute ad amici o familiari. Una scena del film si ispira ad un incidente che mi è accaduto una volta in piena notte, mentre stavo dormendo: l’allarme scattò e il suo suono penetrante mi svegliò brutalmente, terrorizzandomi. Quando un allarme scatta all’improvviso, di solito significa una cosa soltanto: che qualcuno sta entrando in casa. Cose di questo genere mi spaventano molto, quindi ho pensato di usarle nella sceneggiatura. Da un punto di vista tecnico potremmo quasi dire che Insidious è basato su fatti reali. Quasi tutti gli elementi terrificanti nel film sono tratti da esperienze accadute intorno a noi e sono storie da far rabbrividire. Per i protagonisti volevo grandi attori che sembrassero reali e li ho trovati in Rose Byrne e Patrick Wilson. Credo che le loro interpretazioni diano al film una forte componente di verità. Quando il figlio entra in coma, il panico e l’angoscia sono tangibili. La colonna sonora che ho progettato con il mio compositore, Joe Bishara, consiste in una serie di suoni battenti atonali di piano e di violini striduli che danno un senso di disturbo e di disagio. Ci hanno ispirato molto le colonne sonore di Shining e de L’Esorcista. Credo che Bishara abbia fatto un gran lavoro, riuscendo a carpire quel senso di inquietudine che cercavo. Il primo film horror che ho visto da ragazzo è stato Poltergeist e mi terrorizzò. Poi quando sono cresciuto ho apprezzato e molto L’Esorcista. Qualcuno ha descritto Insidioius come l’incontro tra Poltergeist e L’Esorcista. Mi piace. Vorrei che i fan si godessero il film per quel che è: una storia terrificante e inquietante vecchio stile, che rappresenta un omaggio ai film con cui siamo cresciuti e che abbiamo amato, ma allo stesso tempo ricca di elementi non tradizionali. Significa molto per me che gli appassionati di horror vedano e riconoscano che ci sono registi che cercano di andare controcorrente per creare qualcosa di nuovo e unico, piuttosto che il solito sequel o remake.
James Wan

CAST artistico


Josh Lambert                   PATRICK WILSON
Renai Lambert                 ROSE BYRNE
Dalton Lambert                TY SIMPKINS
Lorraine Lambert             BARBARA HERSHEY
Elise Rainier                    LIN SHAYE
Specs                              LEIGH WHANNELL
Tucker                             ANGUS SAMPSON
Foster Lambert                ANDREW ASTOR
Adele                              CORBETT TUCK
Kelly                               HEATHER TOCQUIGNY
Dottor Sercarz                 RUBEN PLA
Padre Martin                    JOHN HENRY BINDER

giovedì 20 ottobre 2011

I due presidenti (2010): recensione del film con Dennis Quaid e Michael Sheen


Raccontare la storia recente senza sfociare nel documentaristico è qualcosa di complesso e spesso di arduo da realizzare. Accade infatti che in pellicole come "I due presidenti", solito titolo italiano di gran lunga meno di impatto dell'originale "The Special Relationship",  l'attenzione sia talmente rivolta a far assomigliare i protagonisti ai loro omologhi reali da far trascurare alcuni elementi essenziali per la buona riuscita di un film.  Terza pellicola incentrata sulla carismatica figura di Tony Blair per lo sceneggiatore Peter Morgan e per l'attore Michael Sheen, su I due presidenti pesa il fatto di essere nata fondamentalmente per un pubblico da tv via cavo, non cinematografico, sebbene sia stata in alcuni casi, come in Italia, distribuita nelle sale cinematografiche con ben poco successo.  
La trama ricostruisce il rapporto di amicizia speciale che si instaura quasi istantaneamente fra Bill Clinton, presidente in carica degli Stati Uniti d'America ed il più giovane Tony Blair, in procinto di essere il primo laburista a ricoprire la carica di primo ministro dopo oltre diciotto anni di governo conservatore. Il punto di vista, come nelle due pellicole precedenti, è quello del leader laburista, così come sulla sua figura è fissata la cinepresa, sulla rapida crescita in termini di consenso da una parte e di consapevolezza del proprio ruolo dall'altra, nel passare da discente dinanzi alla figura dominante del grande Clinton a docente di politica a fine mandato del presidente americano.  Se il tema principale è il rapporto speciale fra i due presidenti, è indubbio che il regista, così come l'autore del soggetto e della scenografia, sia quello di descrivere la parabola non da tutti apprezzata di un leader laburista, progressista, all'apparenza idealista sognatore di un partito laburista mondiale che poi si rivelerà grande amico ed alleato del più conservatore fra i capi di stato occidentali, George W. Bush, criticato per questo anche in maniera molto dura, come accadde con la canzone di George Michael Shoot the dog. 
Non è un caso che la realtà ceda il passo alla finzione cinematografica nel passaggio di consegne fra Clinton e Bush, allorquando al Blair di Sheen si sostituirà nelle scene finali quello originale, nel primo incontro ufficiale a Camp David che sancirà una nuova e del tutto differente relazione speciale.

Oramai perfettamente simbiotico con Tony Blair, Michael Sheen riesce ad interpretare alla perfezione il personaggio politico anglosassone, meno adatto al ruolo Dennis Quaid, non simile nell'estetica e spesso fin troppo macchiettistico. Ottime nel ruolo dell first lady sia Hope Davis, Hillary Clinton, che Helen McCrory.  Fin troppo caricaturale la figura di Chirac, del tutto assenti dal panorama politico descritto nella pellicola, di produzione HBO e BBC, i protagonisti della scena italica.

Come documentario o docufiction la pellicola non è male, come film adatto ad una sala cinematografica il giudizio è invece inferiore.
Giudizio complessivo: @@1/2

giovedì 13 ottobre 2011

La peggior settimana della mia vita: trama, trailer, clip e altro del film con Fabio de Luigi, Cristiana Capotondi e Alessandro Siani

una scena del film: Fabio de Luigi, Cristiana Capotondi ed in secondo piano Alessandro Siani
La recensione del film è stata pubblicata in data 08/11/2011
Accanto al trailer ufficiale,  per l'uscita nelle sale cinematografiche italiane, prevista per venerdì 28 ottobre 2011, di "La peggior settimana della mia vita" sono disponibili on line sui principali blog e siti cinefili la sinossi, numerosi contenuti speciali, clip aggiuntive, fotografie scattate sul set della commedia diretta da Alessandro Genovesi, all'esordio come regista dopo essere stato sceneggiatore ed autore del soggetto di Happy Family, film di Gabriele Salvatores del 2010, presente indirettamente in questa pellicola in quanto socio della casa produttrice, la Colorado Film. Il cast è di prim'ordine per quanto riguarda le commedie italiane, in quanto protagonisti della pellicola sono Fabio de Luigi e Cristiana Capotondi.  Nel cast figurano anche d Alessandro Siani, Arisa, Andrea Mingardi, Monica Guerritore, Nadir Caselli, Chiara Francini,  Antonio Catani e Gisella Sofio. In alcune scene appare - è il prete sull'altare - anche lo stesso regista.
Il film, prodotto dalla Colorado Film, sarà distribuito dalla Warner Bros Italia.

La clip di seguito riportata affronta uno degli argomenti più "classici" legati alla "peggiore settimana della propria vita", ovvero la scelta dei posti a sedere per il banchetto nuziale.
"Il tavolo degli inutili" tratto da "La peggior settimana delle mia vita":

La trama ufficiale  del film:
 La settimana che precede le nozze di Paolo e Margherita. Paolo ha quarant’anni, vive a Milano, ha un lavoro che gli piace e un amico di nome Ivano che gli farà anche da testimone. Margherita invece di anni ne ha trenta, fa il veterinario e si porta in dote una famiglia eccentricamente borghese che vive in un’austera villa sul lago di Como. Forse a causa della soggezione che ha nei confronti dei genitori di Margherita, e probabilmente anche per l’agitazione di dover pronunciarea a breve il fatidico sì, fin dall’inizio della settimana Paolo entra in un vortice di tragicomici eventi. Tutte le cose che fa per piacere ai genitori di Margherita, si trasformano in dei disastri tali da mettere seriamente in discussione lo svolgersi del matrimonio. Le situazioni diventano sempre più paradossali e, ogni volta che Paolo crede di risolvere tutto con l’aiuto dell’amico Ivano le cose peggiorano ulteriormente, in maniera decisamente clamorosa. Una macedonia di situazioni imbarazzanti, e allo stesso tempo molto divertenti, su quanto i giorni che precedono il matrimonio, una delle esperienze più belle della vita, si possano trasformare nella peggior settimana della nostra vita. 

un'altra scena del film (Alessandro Siani e Fabio de Luigi)

CAST

Paolo             Fabio De Luigi
Margherita     Cristiana Capotondi
Clara             Monica Guerritore
Giorgio          Antonio Catani
a Ginevra       Nadir Caselli
Simona         Chiara Francini
Martina        Arisa
Dino             Andrea Mingardi
Nonna          Gisella Sofio
Ivano            Alessandro Siani
Prete           Alessandro Genovesi

Le avventure di Tin Tin - il segreto dell'unicorno: trailer, giochi e concorsi sul nuovo film di Steven Spielberg


Il 28 ottobre uscirà nelle sale cinematografiche italiane "Le avventure di Tintin - Il segreto dell'Unicorno". Per l'occasione, come riportato nel comunicato allegato, la Peugeot, partner pubblicitario del film diretto da Steven Spielberg, ha lanciato sul proprio sito un gioco on line ed un concorso a tema.

Occhio al dettaglio! 
mettiti in gioco con Peugeot & Tin Tin
Peugeot è partner dell’ultimo film di Steven Spielberg “Le avventure di Tintin - Il segreto dell'Unicorno” nei cinema dal 28 ottobre. Un viaggio in tre dimensioni nel meraviglioso mondo del celebre fumetto belga “Le avventure di Tin Tin” di Hergé, dove il giovane reporter è protagonista di un rocambolesco viaggio intorno al mondo per risolvere un enigmatico mistero. Per celebrare la collaborazione, il marchio del Leone lancia sul proprio sito un game online ed un concorso a tema Tin Tin dal titolo “Occhio al Dettaglio!” http://www.peugeot.it/tintin/promo Dal sito di Peugeot si potrà accedere ad una sezione interamente dedicata, dove potersi mettere alla prova come “assistente” di Tin Tin e provare a scovare i 50 indizi nascosti disseminati sulla scena. Un tuffo a 360° nel mondo di Tin Tin, con la possibilità di vincere numerosi premi; tra coloro che troveranno tutti e 50 gli indizi, verranno estratti i vincitori di un viaggio in Belgio alla scoperta dei luoghi dove è nato Tin Tin ed il noleggio di una Peugeot 5008 per un periodo di 30 giorni; Tutti i partecipanti al game online, anche quindi coloro che non avranno trovato i 50 indizi, potranno comunque partecipare all’estrazione di 100 videogiochi Ubisoft e Gameloft per console, Pc e dispositivi mobile. Il concorso è valido fino al 30 novembre ed accompagnerà il lancio del film nelle sale italiane. Sul sito Peugeot anche offerte ad hoc per l'occasione.

Qui il trailer del film di Steven Spielberg:

martedì 11 ottobre 2011

Stanno tutti bene (2009): recensione del film con Robert de Niro di Kirk Jones


Recensione n.100 - elenco di tutte le recensioni
Stanno tutti bene... con queste tre semplici parole la moglie di Frank Goode riassumeva le vicende sentimentali e personali dei propri figli al marito, escludendolo forse dai problemi e creando un'aura ovattata attorno alla figura di un padre dedito alla propria famiglia, grande ed umile lavoratore, che aveva proiettato i propri sogni e desideri sui figli ancor prima che su se stesso.  Un padre però, per quanto continui ad immaginare i propri figli come bambini in bicicletta o in skateboard, per quanto venga a lui celato ogni aspetto negativo, ha sempre quel sesto senso di genitore che fa comprendere anche le parole non dette, i silenzi, le assenze. Pur con la certezza che a lui era stato detto che "stanno tutti bene", alle scuse ben poco credibili addotte dai propri figli, Frank decide, in barba ai consigli del medico, di intraprendere un lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti d'America, per incontrare ciascun figlio ed accertarsi se davvero stiano tutti bene o se quelle mezze parole e quei silenzi possano celare altre verità a lui nascoste.
Remake di una pellicola del 1990 di Giuseppe Tornatore, con un insolito Robert de Niro a ricoprire il ruolo che fu di Marcello Mastroianni,  Stanno tutti bene è un film che mescola aspetti tipici di un road movie - le lunghe attese alle fermate degli autobus, le chiacchiere con gli sconosciuti, i passaggi con l'autostop -  con altri più adatti a pellicole drammatiche ed altri ancora più intimi tipici di certi film incentrati sui rapporti padre -figli e più in generale sulla famiglia.  Pur non discostandosi molto dall'originale - il finale però è differente e più in stile hollywoodiano - Everybody's fine tende a tracciare uno spaccato d'America, fra sogni più o meno realizzati, fra le attese di un padre che ha speso una vita a lavorare duramente in fabbrica, minando la propria salute in maniera irreversibile, e le vite dei propri figli. Lungo chilometri di fili del telefono che con tanta fatica il protagonista aveva ricoperto di pvc isolante durante gli anni in fabbrica corrono le voci dei figli in parallelo al viaggio intrapreso da Frank, per nascondere al padre una verità triste e non ancora certa. Tutte le azioni che a prima vista sembrano essere mosse esclusivamente da egoismo e disaffezione nei confronti dell'anziano padre si mostreranno al momento debito in maniera del tutto differente.

La pellicola, un po' fiacca nella trama e lenta nei tempi, è sorretta da un grande Robert de Niro, in un'interpretazione differente da quelle solite e sicuramente di grande qualità.  Fra le note positivie è sicuramente  la fotografia, che mette in piena luce le meraviglie paesaggistiche e le grandi differenze degli Stati Uniti. Nel cast, oltre al già citato Robert De Niro, figurano anche Drew Barrymore, Kate Beckinsale e Sam Rockwell.

Giudizio complessivo: @@@

sabato 8 ottobre 2011

This Must be the Place: trailer del film con Sean Penn di Paolo Sorrentino

This Must be the Place è forse una delle pellicole realizzate da un regista italiano più attese di questo scorcio di stagione cinematografica. Paolo Sorrentino (Il Divo) emigra negli States con un progetto cinematografico interessante e valido al punto da catturare l'attenzione di una star di Hollywood del calibro di Sean Penn.  Se This Must be the Place è al contempo titolo e colonna sonora della pellicola, in uscita nelle sale cinematografiche italiane il 14 ottobre 2011, è interessante sottolineare come sia lo stesso David Byrne a figurare non solo come autore della colonna sonora ma anche come attore e coprotagonista. 
Apprezzato al Festival di Cannes 2011 - qui per la recensione in anteprima pubblicata su cineblog - in questi giorni sono diverse le dichiarazioni del regista napoletano e dei produttori che fanno pensare ad un'uscita sul mercato americano prevista in tempo per far rientrare la pellicola fra quelle nominabili agli Oscar 2012. 
Nel cast figurano, oltre ai già citati, Harry Dean Stanton, Judd Hirsch, Eve Hewson (figlia di Bono degli U2), Kerry Condon, Joyce Van Patten, Olwen Fouéré, Shea Whigham, Liron Levo, Heinz Lieven e Simon Delaney.

venerdì 7 ottobre 2011

Top blog cinema ottobre 2011: la classifica dei migliori blog di cinema italiani

Per questo mese è saltata - non si sa ancora per quale motivo nè è stata ricevuta alcuna comunicazione in merito - la pubblicazione in anteprima della top blog cinema di wikio.it.  Per continuità (qui per lo "storico" delle classifiche top blog cinema) , seppur già pubblicata on line da wikio, di seguito è riportata la lista dei primi venti blog cinefili italiani di ottobre 2011. Rispetto al mese precedente la notizia di maggior rilievo è che Il cinemaniaco  è scivolato per la prima volta in oltre un anno e mezzo di monitoraggio in quinta posizione, sopravanzato da Best Movie e Macchie d'Inchiostro. Scendono Pensieri Cannibali e Laboratorio di cinema: recensioni ed altro, mentre recuperano alcune posizioni sia Le Recensioni di Robydick che Screenweek. 

La classifica completa dei migliori blog cinefili italiani stilata da wikio è disponibile al seguente indirizzo:

giovedì 6 ottobre 2011

Divorzio all'italiana (1962): recensione del capolavoro con Marcello Mastroianni di Pietro Germi


Divorzio all'italiana rientra nel novero dei capolavori indiscussi di un certo modo di fare cinema "all'italiana" che ha avuto enormi consensi di critica e pubblico un po' ovunque, dalla vicina Francia alla lontana Hollywood.  Sarcastica e grottesca, la commedia sceneggiata e diretta dal grande Pietro Germi ed interpretata da un superlativo Marcello Mastroianni ebbe tanto successo da ottenere tre nomination agli Oscar del 1963 (miglior regia, miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura), vincendone uno (per la sceneggiatura originale),  tanto da vincere il premio per la migliore commedia al Festival di Cannes e due golden globe fra cui quello per il miglior attore protagonista di una commedia.
Nulla è lasciato al caso, nessun passo del film, nessun singolo nodo della trama ordita alla perfezione sembra essere fuori luogo, il ricorso all'immaginazione del protagonista per evidenziarne i desideri, per collegare diversi momenti della narrazione è un espediente che ha fatto scuola, le risate nascoste degli abitanti del luogo risuonano al contempo nelle orecchie del disonorato e del pubblico, l'assurdità di alcuni modi di fare e di comportarsi di un'Italia ancora troppo legata ad antichi retaggi ed abitudini viene stigmatizzata alla perfezione.  Divorzio all'italiana risulta ancora oggi divertente e piacevole e continua ad offrire spunti di riflesisone, anche se il contesto sociale, politico, economico è profondamente differente, almeno in apparenza. E' interessante notare come Germi fosse capace di realizzare una commedia grottesca infarcita di citazioni dotte, da poemi letterari alla lettura di interi articoli del codice penale: si può scrivere senza errore che alla base della trama infatti vi sia proprio l'articolo 587 del codice penale, quello riguardante il delitto d'onore, abrogato solo nel non lontano 1981.

Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella [c.p. 540], nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni 

Il desiderio del protagonista, il barone Ferdinando Cefalù, di liberarsi della propria odiata moglie porta costui a fantasticare ed a sognare ad occhi aperti, come nell'istante in cui vede la moglie, da intenta che era a far "sabbiature" in spiaggia, sprofondare fra le sabbie mobili.  Il desiderio nei confronti di Angela, la bella e giovanissima cugina interpretata da una giovane Stefania Sandrelli, lo porta a cercare la soluzione più adatta per tornare libero nell'impossibilità di divorziare, dato che la legge dell'epoca, come ben noto, non lo permetteva.  Un caso di cronaca salito alla ribalta dei giornali siciliani, il caso di una moglie tradita che aveva vendicato il proprio onore uccidendo il marito, fa studiare a Ferdinando un piano complesso e difficile: la moglie dovrà innamorarsi di uno sconosciuto e lui, disonorato, potrà farsi giustizia da solo, con pena minima e con la speranza, un giorno, di poter amare ricambiato la cugina.  L'evoluzione della trama porterà però a situazioni impreviste e l'esito finale non sarà scontato come può sembrare...


Magistrale Marcello Mastroianni, bravissimi un po' tutti i personaggi secondari (Daniela Rocca, Leopoldo Trieste, Lando Buzzanca, Odoardo Spadaro, Pietro Tordi) eccezionale Germi che omaggia con una citazione cinematografica Fellini e lo stesso Mastroianni, obbligando i bigotti abitanti del borgo siciliano a riempire la sala per vedere il grande successo La dolce Vita.

Giudizio complessivo: @@@@@@

Recensione n.99 

martedì 4 ottobre 2011

Prima a Napoli di “Radici” di Carlo Luglio e Concerto di Enzo Gragnaniello e i “Sud Express” al Martos Metropolitan

Si riceve e volentieri si pubblica il comunicato stampa riguardante la "prima" a Napoli del film documentario musicale Radici. Questo post è stato pubblicato anche su laboratorionapoletano.com 

Prima a Napoli  di “Radici” di Carlo Luglio e Concerto di Enzo Gragnaniello e i “Sud Express” al Martos Metropolitan
una scena del film documentario
 Giovedì 6 ottobre alle ore 20.30 verrà presentata la prima a Napoli del film documentario musicale “Radici” diretto da Carlo Luglio al Martos Metropolitan, Via Chiaia 149. La serata è organizzata da “Figli del Bronx”, in collaborazione con l’Associazione Culturale “Movies Event” nell’ambito degli eventi di “Venezia a Napoli – Il Cinema Esteso 2011” dell’ Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli. Il documentario musicale è stato presentato in questi giorni alla 68a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nella sezione Giornate degli Autori. “Radici” è una produzione “Figli del Bronx” (Gaetano Di Vaio, Pietro Pizzimento, Fabio Gargano) in coproduzione con “Minerva Pictures Group”. A seguire la proiezione del film ci sarà il concerto di Enzo Gragnaniello e i “Sud Express”.
Ingresso: 5 Euro. Per informazioni: Tel 0810203639 
Il film è un viaggio musicale con Enzo Gragnaniello nella memoria di una Napoli di “sotto”, dei suoi luoghi magici, mitologici e storici ma, anche un percorso nella città di “sopra”, attraverso i suoi monumenti e i suoi quartieri più vivi, sempre punteggiato dalle performance realistiche e oniriche di Gragnaniello con i Sud Express che si intrecciano in siparietti con artisti partenopei e con l'apporto di immagini cinematografiche di repertorio di una Napoli del dopo guerra e degli anni settanta. Una sorta di musicarello su presente e passato con un taglio leggero che infonde emozioni musicali e visive con il proposito di regalare allo spettatore scorci sulla bellezza e sulle vitalità nostrane ormai offuscate da continue rappresentazioni mediatiche sul degrado umano e territoriale. 

Questo il trailer del film documentario:

lunedì 3 ottobre 2011

Ammazzablog: un post a rete unificata contro la norma che obbliga alla rettifica senza verifica

Laboratorionapoletano.com, Quelli di ingegneria meccanica, Laboratorio di cinema: recensioni ed altro e Fabrizio Reale's photo blog aderiscono alla campagna di diffusione in rete di un solo identico post contro la legge-bavaglio ed il comma 29 definito "ammazzablog" proposta da Valigia Blu. Per maggiori informazioni e news a riguardo si consiglia di cliccare sull'hashtag di twitter e leggere quanto segue sotto. 
L'account twitter dell'autore di questo blog è Fabrizio_Reale

#noleggebavaglio


Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog? 
Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione.


Cosa è la rettifica? 
La rettifica è un istituto previsto per i giornali e le televisione, introdotto al fine di difendere i cittadini dallo strapotere di questi media e bilanciare le posizioni in gioco, in quanto nell’ipotesi di pubblicazione di immagini o di notizie in qualche modo ritenute dai cittadini lesive della loro dignità o contrarie a verità, questi potrebbero avere non poche difficoltà nell’ottenere la “correzione” di quelle notizie. La rettifica, quindi, obbliga i responsabili dei giornali a pubblicare gratuitamente le correzioni dei soggetti che si ritengono lesi.
Quali sono i termini per la pubblicazione della rettifica, e quali le conseguenze in caso di non pubblicazione? 
La norma prevede che la rettifica vada pubblicata entro due giorni dalla richiesta (non dalla ricezione), e la richiesta può essere inviata con qualsiasi mezzo, anche una semplice mail. La pubblicazione deve avvenire con “le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”, ma ad essa non possono essere aggiunti commenti. Nel caso di mancata pubblicazione nei termini scatta una sanzione fino a 12.500 euro. Il gestore del sito non può giustificare la mancata pubblicazione sostenendo di essere stato in vacanza o lontano dal blog per più di due giorni, non sono infatti previste esimenti per la mancata pubblicazione, al massimo si potrà impugnare la multa dinanzi ad un giudice dovendo però dimostrare la sussistenza di una situazione sopravvenuta non imputabile al gestore del sito.
Se io scrivo sul mio blog “Tizio è un ladro”, sono soggetto a rettifica anche se ho documentato il fatto, ad esempio con una sentenza di condanna per furto? 
La rettifica prevista per i siti informatici è quella della legge sulla stampa, per la quale sono soggetti a rettifica tutte le informazioni, atti, pensieri ed affermazioni ritenute dai soggetti citati nella notizia “lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Ciò vuol dire che il giudizio sulla assoggettabilità delle informazioni alla rettifica è esclusivamente demandato alla persona citata nella notizia, è quindi un criterio puramente soggettivo, ed è del tutto indifferente alla veridicità o meno della notizia pubblicata.


Posso chiedere la rettifica per notizie pubblicate da un sito che ritengo palesemente false? 
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domenica 2 ottobre 2011

Baciato dalla fortuna: recensione e trama del film con Vincenzo Salemme, Alessandro Gassman, Asia Argento


Baciato dalla fortuna è una commedia corale italiana che gira intorno alla figura di Gaetano, napoletano emigrato in quel di Parma per fare il vigile urbano, interpretato da un non particolarmente ispirato Vincenzo Salemme. Il film, uscito nelle sale cinematografiche italiane il 30 settembre 2011, è diretto da Paolo Costella (A Natale mi sposo con Massimo Boldi) e presenta nel cast diversi volti noti del cinema nostrano, da Alessandro Gassman ad Asia Argento, da Dario Bandiera a Nicole Grimaudo, da Elena Santarelli a Paola Minaccioni. Nel cast figura anche Maurizio Casagrande, fedelissimo delle pellicole di Vincenzo Salemme.
Farcita di una marea di stereotipi, è confermata in questa pellicola l'assurda abitudine di un certo modo di far cinema nostrano di accentuare in maniera più che caricaturale le differenze linguistiche e dialettali che intercorrono fra le varie regioni d'Italia, come se ascoltare una persona parlare dialetto stretto potesse risultare divertente o come se un linguaggio offensivo e sboccato sia maggiormente contemplato in sala se espresso in dialetto. 
La mancanza assoluta di fantasia e la (scarsa) qualità stessa della pellicola fanno sì che lo spettatore abbia già previsto dopo appena dieci minuti l'evoluzione della storia e che tutto risulti più che scontato. A ciò va aggiunto che la sceneggiatura appare rabberciata in più punti e che gli stessi attori, per quanto apprezzati e bravi in altri lavori, non si siano davvero impegnati per cercare di rendere il film quanto meno apprezzabile per chi vuole recarsi al cinema solo per ridere un po', senza alcuna pretesa di qualità.  Persino la colonna sonora è scontata: basti pensare che per i titoli di coda sono stati richiamati dal dimenticatoio i Righeira con "No tengo dinero".
Se Salemme pur senza particolare ispirazione riesce comunque a strappare qualche risata in sala, per via anche di un linguaggio forte ed a tratti sboccato e volgare  ma comprensibile solo a parte del pubblico (chi scrive è napoletano), colpisce il fatto che sia Asia Argento che Alessandro Gassman siano ben al di sotto del "minimo sindacale" richiesto loro da parte dei tanti fan ed ammiratori. Sempre uguale a se stesso Dario Bandiera, divertente in un ruolo piccolo ma coincidente con diversi momenti di ilarità da parte del pubblico Paola Minaccioni,  icona sexy di pochissime parole sul copione Elena Santarelli, appena discreta Nicole Grimaudo.  
La pellicola nel suo complesso non convince affatto.
Giudizio complessivo: @1/2
Di seguito è descritta parte della trama del film Baciato dalla fortuna

Gaetano (Vincenzo Salemme) è un vigile urbano di origini napoletane ossessionato dal gioco e da anni oramai ad ogni estrazione del superenalotto gioca la propria sestina 10-20-30-40-50-60, è divorziato da Marisa (Paola Minaccioni) a causa delle strane abitudini di lei di attendere con ansia la morte, amando qualsiasi cosa sia legata alla dipartita (loculi, casse da morto, etc.) e vergine per scelta.  La compagna, Betty (Asia Argento), è una sensuale cuoca che gioca con gli ospiti maschili del ristorante ed ha come amante il comandante Grandoni, sogno segreto o amante di molte donne di Parma che gravitano nei dintorni del comando dei vigili urbani locali, fra le quali Teresa (Elena Santarelli), bionda e sensuale moglie del siciliano Nicola, collega ed amico di Gaetano. L'arrivo di Anna (Nicole Grimaudo) ed il fatto che finalmente la sestina giocata per anni sia uscita, facendo sì che proprio nella ricevitoria dove gioca sempre Gaetano sia stato fatto il "sei" multimilionario, stravolgeranno la vita non solo di Gaetano ma di tutti i protagonisti della commedia.

Questa recensione apparirà anche su laboratorionapoletano.com

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