Red corner (L'angolo rosso - colpevole fino a prova contraria) è una piacevole pellicola a metà fra il legal thriller e l'action movie, ambientata in buona parte in tribunali e carceri di una Pechino perfettamente ricostruita negli studios californiani e diretta da Jon Avnet (Pomodori verdi fritti alla fermata del treno). Jack Moore è un facoltoso avvocato che la sera precedente un importante accordo fra la società di cui è consulente ed il governo cinese resta coinvolto in un complicato caso di omicidio: una bella ed affascinante modella cinese viene ritrovata morta nella stanza di albergo dell'avvocato americano e tutte le prove sembrano portare al delitto sotto effetto di alcool. Gran parte della pellicola è ambientata fra la sala del tribunale in cui l'imputato deve difendersi prima dallo scetticismo del proprio avvocato difensore (la bella Bai Ling) e poi dai forti indizi a suo danno e dall'atteggiamento anti-americano sia della giuria che dei militari e politici cinesi. L'angolo rosso ricalca diversi classici filoni narrativi del cinema americano, da quelli in cui il protagonista è chiamato a difendersi dall'evidenza delle prove e da complotti a suo danno a quello in cui un sistema miope ed arretrato pretende di confrontarsi ed essere superiore rispetto a quello, dichiaratamente e fin troppo evidentemente superiore, americano. Nella lunga trama son presenti quindi diversi generi che si alternano e si legano in continuazione, senza però mai creare buchi narrativi, fra scene di fuga per i vicoli di Pechino e scene di violenza delle arretrate carceri cinesi, fra funzionari dell'ambasciata raramente realmente funzionali e funzionari cinesi corrotti.
Il regista ""nonostante abusi ripetutamente di clichè e stereotipi del genere,[...]riesce, anche grazie ad un Richard Gere particolarmente efficace, a creare un certo appeal visivo e nonostante una certa formalità di fondo, il film si rivela ben confezionato e a tratti coinvolgente"". (Il cinemaniaco)
Il regista ""nonostante abusi ripetutamente di clichè e stereotipi del genere,[...]riesce, anche grazie ad un Richard Gere particolarmente efficace, a creare un certo appeal visivo e nonostante una certa formalità di fondo, il film si rivela ben confezionato e a tratti coinvolgente"". (Il cinemaniaco)
L'ottima performance di Richard Gere crea i presupposti affinchè la pellicola risulti piacevole e che il pubblico sia legato al personaggio al punto da seguirne attentamente le vicende nelle oltre due ore di proiezione.
Giudizio complessivo: @@@@
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