Se da un lato la trasposizione cinematografica dei più famosi personaggi a fumetti della Marvel e di altre case produttrici americane ha quasi sempre coinciso con un grande successo al botteghino e talvolta anche con una buona critica da parte degli esperti di cinema e dei presunti tali, dall'altra il trasformare in lungometraggio con personaggi in carne ed ossa manga ed anime giapponesi non sempre ha ottenuto i risultati desiderati.
La saga di Dragonball di Akira Toriyama, arcinota per chiunque sia cresciuto negli anni '80 o '90, è una complessa epopea generazionale che intinge le proprie basi nella tradizione e cultura giapponesi, con decine se non centinaia di personaggi comprimari in modo tale da tessere una complessa trama in cui filoni più o meno secondari di narrazione si intrecciano fra di loro intorno a quello principale legato alle vicende del "sayan" Goku e della sua famiglia. James Wong nel suo Dragonball Evolution, uscito in Italia nell'aprile 2009, prova a riassumere buona parte della prima saga legata al Goku bambino in due ore, tagliando a destra e manca ed adattando personaggi e ruoli in modo tale da far sì che il risultato finale sia che, a parte il riassunto della trama, nulla vi sia in comune fra la trasposizione cinematografica e l'originale. Il film risulta povero di contenuti allorquando il cartoon ed il fumetto ne risultavano incredibilmente pieni. Fra gli attori si distingue unicamente Chow Yun-Fat, ammirato ne "La Tigre e il Dragone" ed in "Il Monaco", mentra appaiono piuttosto impalpabili i personaggi principali fra cui Justin Chatwin, che interpreta Goku, Emma Rossum e James Marsters (lo Spike della serie tv Buffy l'ammazzavampiri). Citando un altro blog dedicato al cinema (Il cinemaniaco), "la sensazione è di aver assistito ad una discreta puntata di qualche serie tv simile a "Smalville".
Il film ha incassato negli USA 8.996.000 dollari ed in Italia poco oltre i 2.000.000 di euro.
giudizio complessivo: @@
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