giovedì 29 luglio 2010

Alice in Wonderland: recensione del film di Tim Burton con Johnny Depp


Per riportare Alice nel Paese delle Meraviglie, a oltre cinquanta anni dall'uscita del lungometraggio di animazione, la Disney si è affidata alla collaudatissima coppia Tim Burton - Johnny Depp, più volte insieme sul set dai tempi di Edward Mani di Forbice. Alice in Wonderland, uscito nelle sale cinematografiche italiane il 3 marzo 2010, figura fra i film di maggior successo del 2010, con oltre 333 milioni di dollari incassati in USA ed oltre 30 milioni di euro in Italia.  Pur attingendo pienamente sia da "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie" che da Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò  di Lewis Carroll, il regista Tim Burton e la sceneggiatrice Linda Woolverton, che ha al suo attivo le sceneggiature di successi Disney come  La bella e la bestia, il re leone  e Mulan,  provano a dare una rilettura diversa rispetto a quanto atteso dallo spettatore, aggiungendo elementi originali e mescolando storie e personaggi dei due romanzi del celebre scrittore ma restando al contempo tanto fedeli ai dialoghi al punto tale da far recitare al Cappellaio Matto - Johnny Depp una parte del poemetto "nonsense" riguardante il mostro che in italiano è tradotto con il nome di Ciciarampa.  Il risultato è qualcosa di lontano sia dal classico della Disney che dalle atmosfere solite a cui Tim Burton ci ha abituati.  La sensazione è che, al di là del massiccio utilizzo di effetti speciali, del motion capture, del 3D sul quale non mi posso esprimere (il film è stato visto in televisione) ma sull'utilità del quale molti blogger si sono espressi negativamente,  e del continuo incontro fra personaggi animati ed altri in carne ed ossa, durante l'intera visione del film allo spettatore manchi e non poco il classico del 1951.   Nonostante diversi buoni spunti Tim Burton si perde nel paese delle Meraviglie insieme alla sua Alice e non riesce a far innamorare lo spettatore del mondo fatato che circonda la giovane protagonista nè ad approfondire più dello stretto necessario alcuni temi e personaggi.
Se  Alice ed  i tanti comprimari "buoni"  incontrati di volta in volta sono ben delineati ma lasciano lo spettatore alquanto apatico e non suscitano mai emozioni forti, i personaggi schierati dalla parte  dei cattivi meritano qualche parola in più e molta più attenzione. Nel confronto fra la bella, eterea ed ascetica regina bianca, interpretata da una Anne Hathaway alquanto autoironica, e la sproporzionata, irascibile ed odiata regina rossa, interpretata da una brava Helena Bonham Carter (compagna di Burton nella vita reale), è la seconda ad uscirne vincitrice e la prima a risultare antipatica e stupidotta.  Il fatto che l'intera corte della regina rossa, il cui personaggio è di fatto il risultato di un mix fra le caratteristiche della regina di cuori del primo libro di Carroll e della regina rossa presente nel secondo romanzo,  presenti bizzarre deformazioni fisiche, create palesemente ad arte per non suscitare invidia ed ira nella regina,  la ricerca esasperata di colpevoli a cui tagliare la testa -anche se poi la testa non viene mai tagliata a nessuno-  ed altre peculiarità attirano molto di più l'attenzione dello spettatore di quanto non lo facciano un cappellaio matto che non riesce mai a convincere del tutto, uno stregatto che fa rimpiangere quello del cartoon ed altre figure di cui non si comprende a fondo l'utilità.  Il fatto stesso che il cappellaio matto tenda a rubare troppo spesso la scena ad Alice e che sia troppo legato alle mimiche e smorfie del suo interprete alla lunga stanca, così come lasciano perplesse alcune scene nel castello della regina rossa più adatte ad un film di cappa e spada e non si vede quale sia la necessità di far trasformare Alice in una novella Giovanna d'Arco (palese la citazione alla Giovanna d'Arco di Besson) nella scena della lotta contro il Ciciarampa.

Fra i protagonisti principali non impressiona come in altri casi Johnny Depp, che si limita ad una serie di smorfie e ghigni sotto una spessa coltre di cerone, mentre  l'Alice interpretata da Mia Wasikowska è abbastanza credibile più nell'ambientazione vittoriana della vita reale che nel ruolo assunto nel paese delle meraviglie.

Giudizio complessivo: @@@

Film adatto ai bambini anche se curiosamente la MPAA americana ha previsto la "visione in presenza di genitori" a causa di alcune scene di violenza e della presenza del brucaliffo, in quanto fumatore incallito... (!!!)

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