domenica 6 febbraio 2011

Femmine contro maschi: recensione e trama del film di Fausto Brizzi con Nancy Brilli, Claudio Bisio e tanti altri


Uscito sugli schermi dei cinema italiani il 4 febbraio 2011, Femmine contro maschi è l'ideale continuazione e la reale contrapposizione di Maschi contro Femmine. L'idea di Fausto Brizzi, regista ed autore del soggetto in entrambe le pellicole, è sicuramente interessante. La capacità di realizzare due prodotti simili ed al contempo antitetici che abbiano un uguale impatto sia sulla critica che sul pubblico non ha però ottenuto, almeno secondo il parere di chi scrive, l'effetto desiderato. 
Seguendo lo schema predefinito in base al quale le comparse del primo film diventano protagonisti nel secondo e viceversa, Femmine contro maschi raccoglie il testimone dal precedente uscito nelle sale a fine ottobre 2010 ma si sviluppa secondo percorsi narrativi del tutto differenti.  Se Maschi contro femmine risultava un film discreto, con qualche scena ben congeniata e buone performance dei tanti e diversi protagonisti,  Femmine contro maschi, forse proprio a causa della differenza di spessore delle interpretazioni dei protagonisti e del continuo involontario confronto con il precedente, risulta non solo meno originale, ma anche di gran lunga meno riuscito a causa della banalizzazione di alcune tematiche.  
Va scritto che, essendo i filoni narrativi sostanzialmente paralleli, a parte qualche battuta ed alcune apparizioni istantanee, il film risulta facilmente comprensibile anche per chi non abbia visto il precedente.

Ampio e variegato il cast, con numerose comparsate e camei dei protagonisti di Maschi contro femmine (da Alessandro Preziosi a Paola Cortellesi passando per Fabio de Luigi, Nicolas Vaporidis, Chiara Fancini e Giorgia Wurth), un po' sprecata Luciana Littizzetto, divertente e discreto nell' interpretazione del benzinaio smemorato Emilio Solfrizzi.   Come si suol scrivere in gergo sportivo, strappano la sufficienza Claudio Bisio e Nancy Brilli, che si limitano ad eseguire la parte loro assegnata senza impegnarsi troppo, mentre Wilma De Angelis è un po' troppo "legnosa" nella recitazione.  Divertono a tratti Ficarra & Picone, strappando le poche risate che animano la sala cinematografica.  Poco più che una comparsa Serena Autieri. 

Il film delude le aspettative e la sensazione è che un così nutrito cast sia stato un po' sprecato.
Della colonna sonora si segnala sopratutto la canzone Vuoto a perdere cantata da Noemi e scritta da Vasco Rossi.

Giudizio complessivo: @@


Di seguito è descritta parte della trama del film

Anna è la moglie di Piero (Emilio Solfrizzi), titolare di una pompa di benzina della "ACME" tifosissimo della Juventus. Avendo costui perso la memoria in seguito ad un incidente (trauma cranico per essere sbattuto contro un palo mentre ammirava il fondoschiena di una passante, che poi altro non era che l Francesca (Sarah Felberbaum) di Maschi contro femmine), Anna (Luciana Littizzetto) ne approfitta per "formattare" il marito e trasformare un rozzo e sporco prototipo del maschio italiano tutto calcio, volgarità e birre con gli amici in un perfetto damerino, amante della musica, della letteratura e perfetto cuoco e uomo di casa. 
Rocco (Salvatore Ficarra) e Valeria (Francesca Inaudi) lavorano nella stessa scuola: lei è maestra elementare e  lui  bidello, eterno Peter Pan collezionista di figurine e soldatini, appassionato dei Beatles a tal punto da essere il leader, insieme all'inseparabile amico Michele (Picone), di una cover band dedicata ai baronetti di  Liverpool.  Il terzo filone narrativo della pellicola ruota attorno alle vicende di Marcello (Claudio Bisio) e Laura (Nancy Brilli), costretti a tornare sotto lo stesso tetto dopo essere stati separati per cinque anni per accontentare la mamma malata di lui, interpretata da Wilma De Angelis. 

Questa recensione verrà "linkata" anche su laboratorio napoletano

1 commenti:

ilbibliofilo ha detto...

concordo: DELUDENTE
e (mi dispiace dirlo anche di Ficarra&Picone) recitato da attori svogliati e con dialoghi cuciti in fretta e furia
UN ESEMPIO. A una cena "importante" un sudcoreano e la moglie giapponese si mettono a litigare sul matrimonio in crisi di un estraneo (Ficarra). Chiunque conosce la mentalità degli orientali sa che sono dominati da un radicatissimo rispetto dell'altrui privacy e NON DANNO MAI PARERI sulle questioni che non li riguardano strettamente. Almeno in pubblico.

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