martedì 29 giugno 2010

Dorian Gray (2009) - recensione del film con Colin Firth e Ben Barnes


Trasferire su pellicola un classico della letteratura mondiale, letto e riletto, come il Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, non è impresa da poco e con questa doverosa premessa mi accingo a recensire il film "Dorian Gray", uscito a fine 2009 nelle sale cinematografiche italiane .
Trascuro di entrare nei particolari della trama perchè immagino sia nota ai più, così come tralascio di soffermarmi sul confronto fra lo scritto di Wilde ed il film, confronto che rischierebbe di apparire impietoso.
Il regista Oliver. Parker tende a soffermarsi non poco - forse un po' troppo - sulle voluttuosità del protagonista principale, sui suoi vizi, sul suo passare, in un vortice di "piaceri" che aumenta velocità ad ogni giro, dalle timide carezze alle scene orgiastiche con madri e figlie, prostitute e prostituti, amanti di vario genere, razza, età e religione.
Ad ogni giro di vortice, ad ogni passaggio temporale, l'anima  di Dorian diventa sempre più putrida e lurida, a dispetto dell'aspetto esteriore sempre perfetto, mentre acquista sempre maggior peso agli occhi dello spettatore la figura del suo mentore, Henry Wotton, interpretato magistralmente da Colin Firth.
L'arrivo inatteso di una figura salvifica (la figlia di Lord Henry Wotton, interpretata da Rebecca Hall, vista nel recente passato in Vicky,Cristina,Barcelona)  scatenerà in Dorian una serie di rimorsi e nella trama quella scossa che porterà all'inevitabile confronto finale fra Dorian e lord Wotton, troppo prematuramente bollato dallo spettatore in sala come "diavolo tentatore", e sopratutto  fra il Dorian ritratto  ed il Dorian personaggio reale.
La scena conclusiva del film necessita di una rielaborazione successiva, potendosi prestare a diverse interpretazioni.
La descrizione accurata dei vicoli della decadente Londra di fine secolo diciannovesimo può sviare l'attenzione dal filone narrativo e far soffermare lo spettatore non sui protagonisti ma su alcune figure di contorno e su alcuni particolari dello sfondo.
Alcune scene un po' troppo  da "horror" forse potevano essere evitate, dato che nulla aggiungono o tolgono al film, che nel suo complesso è discreto e raramente annoia, mentre  è poco al di sopra della sufficienza il Dorian interpretato  da  Ben Barnes, noto sopratutto per aver dato il volto al principe Caspian. 

giudizio complessivo: @@@

Non adatto ai bambini per due scene di sangue e le scene di sesso.


Visto a Napoli, al cinema Filangieri, sala 1: schermo grande ma non immenso, posti  numerati e molto comodi, ottimo audio.

Il trailer:


Questa recensione è stata originariamente pubblicata qui.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io indubbiamente non essendo un esperta in materia non posso dare un giudizio accurato come quello sopracitato, ma da spettatrice e grande amante del cinema trovo il film Dorian Gray davvero eccezionale e l'attore Ben Barnes perfetto soprattutto per l'esteriorità così simile al ritratto che da Wilde del suo personaggio! Un vero capolavoro!

Fabrizio Reale ha detto...

Ti ringrazio innanzitutto per il commento e per aver espresso una tua valutazione sul film. Uno dei momenti migliori per chi cura un blog sul cinema è il confronto con altri cinefili ed appassionati. E' bello infatti notare come una pellicola possa far scattare in alcuni la classica scintilla e lasciare altri addirittura impassibili.

PS
nemmeno io posso definirmi esperto in materia ;)

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