Il cinema ha più volte affrontato con pellicole struggenti il dramma dell'Olocausto che sconvolse la vita di milioni di persone a causa delle assurde leggi razziali promulgate da Hitler e poi da Mussolini. Le morti atroci di milioni di persone, ebrei, rom, omosessuali, trattati come cavie di laboratorio e come schiavi per il solo motivo di appartenere ad etnia, religione o gusti sessuali differenti rispetto a quelli proposti dalle folli idee di Hitler, nei campi di sterminio dovranno restare per sempre come monito per evitare che in futuro il mondo possa ripiombare in abissi simili.
Il 27 gennaio è il giorno della memoria, chi scrive ritiene d'obbligo lasciare un segno anche qui e non solo sul suo blog principale, con chiaro riferimento cinematografico, affinché chi non ha vissuto direttamente il dramma dei campi di concentramento possa ricordare e non debba mai cadere l'oblio sul tentato sterminio degli ebrei.
La scena scelta è lo struggente epilogo del film "La Vita è bella" di Roberto Benigni. Il sacrificio di un padre non fu vano...
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