lunedì 6 dicembre 2010

Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni: recensione e trama dell'ultimo film di Woody Allen


Uscito nelle sale cinematografiche italiane il 3 dicembre 2010, Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni è il nuovo film di Woody Allen, che, come al solito, può contare su un cast d'eccezione, da Antonio Banderas a Anthony Hopkins,  Da Naomi Watts a Freida Pinto, da Gemma Jones a Josh Brolin.
Con la doverosa premessa che chi si reca al cinema per guardare una pellicola scritta e diretta da Woody Allen oramai già sa in che modo verranno affrontate certe tematiche e che taglio prenderà il film, sopratutto per quanto riguarda il rapporto con l'invecchiamento ed i confronti generazionali,  il film risulta piacevole e mai noioso, anche se abbastanza prevedibile in alcuni punti e dal sapore di già visto in altri. 

A differenza del recente "basta che funzioni", parimenti incentrato sul rapporto fra senilità e sessualità, You Will Meet a Tall Dark Stranger, questo il titolo originale che si rifa al leit motiv del film "incontrerai uno sconosciuto alto e bruno", non ha un solo filone narrativo ma segue più storie legate fra loro  dal rapporto di parentela e dall'unico punto di riferimento comune, ovvero la madre, moglie, suocera Helena.  Anche se i diversi intrecci narrativi sono, come hanno scritto alcuni blogger cinefili, talmente scollegati fra loro da far sì che il film possa sembrare l'insieme di più cortometraggi, è altresì vero che la filosofia di fondo, quel pessimismo di fondo che impregna ogni pellicola del grande regista americano,  mantiene le storie unite fra loro dall'inizio fino alla fine, in modo tale da far comprendere, proprio nel finale che lascia "appesi" alcuni fili della trama, quale fosse il vero intento del regista.

Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni non è solo una commedia sui tradimenti, nè una pellicola in cui ancora una volta Allen si sofferma sulle difficoltà di instaurare un rapporto di coppia che sia stabile, duraturo e sopratutto felice, con proverbiali pessimismo e diffidenza dinanzi alla capacità di relazionarsi con il partner, sopratutto in età avanzata.  Il film altro non è che un ulteriore tassello della filosofia di Woody Allen, fra stoicismo e pessimismo esistenziale.   Fra i quattro matrimoni analizzati più o meno con profondità dal regista, fra i diversi personaggi abbozzati solamente o scrutati in profondità, colei che all'inizio allo spettatore sembrava essere l'anello debole, alla fine risulterà essere l'unica in grado davvero di andare avanti, di riuscire a sognare ed a costruirsi una nuova vita, all'insegna della consapevolezza che a volte basta aggrapparsi a qualche illusione, seppur effimera, per essere felici.
Se infatti la citazione shakespeariana iniziale, "che la vita è il racconto di un idiota, pieno di rumore e furia, che alla fine non significa nulla", non lascia presagire nulla di buono, la chiusura finale dedicata alle illusioni che rendono accettabile la vita fa da contraltare in parte positivo al pessimismo iniziale.

Superba è Gemma Jones, conosciuta al grande pubblico per il ruolo della madre di Bridget Jones,   una  vecchietta allampanata e fantasticatrice, presa in giro dai parenti eppur così sicura delle proprie convinzioni,; divertente e bravo Anthony Hopkins, nel ruolo dell'anziano in cerca di giovanilismo a tutti i costi, al punto da iscriversi in palestra e sperperare i propri soldi sposando una prostituta d'alto borgo.  Piace Naomi Watts nel ruolo della donna combattuta fra un lavoro appassionante ed il desiderio di un figlio, fra le tentazioni ed un marito poco appassionato e molto fallito.  Non molto a suo agio nel ruolo dello scrittore fallito Josh Brolin, ridotte a poco più che comparsate le performance di Antonio Banderas e Freida Pinto.

Bella davvero, come già in passato, la Londra descritta dal regista.

Gidizio complessivo: @@@@


Di seguito è descritta parte della trama

Helena è stata da poco lasciata, dopo quarant'anni di matrimonio, da Alfie, il quale, non accettando l'avanzare dell'età, ha iniziato a cercare di mantenersi giovane attraverso sedute di palestra, jogging e lampade abbronzanti. La loro figlia, Sally, lavora in una prestigiosa galleria d'arte diretta da Greg (Antonio Banderas) ed è sposata con Roy (Josh Brolin), laureato in medicina e scrittore in preda ad una lunga crisi d'ispirazione.  Con il divorzio Helena si affida ai consigli di una sedicente cartomante, il cui ruolo assumerà sempre maggior peso nelle decisioni dell'anziana signora fino a farle perdere il contatto con la realtà.  Insieme al declino della vita matrimoniale dei genitori, va di pari passo anche quella di Sally (Naomi Watts),  dato che Roy cerca sempre maggiore ispirazione dalla bella e giovane vicina di casa, quella Dia (Freida Pinto) che veste sempre in rosso e che lui ammira per ore sbirciando nella sua finestra.  Fra una storia d'amore fra Alfie e Charmaine, ragazza squillo conosciuta durante un incontro sessuale e poi divenuta prima amante e poi moglie,  fra gli imbrogli escogitati da Roy per aver fortuna nuovamente nel campo editoriale ed i suggerimenti della cartomante a Helena, tutto sembra volgere a danno dell'anziana mamma ed ex-moglie ed a vantaggio di altri, ma le novità sono dietro l'angolo e non è detto che tutto finisca come sembra.

Questa recensione è presente anche ne "Il laboratorio napoletano di Fabrizio Reale"

4 commenti:

Cineserialteam ha detto...

A me non ha convinto a pieno. E Brolin l'ho trovato quello più in palla.

Fabrizio Reale ha detto...

Brolin anche a me non è piaciuto..del tutto fuori ruolo... meglio in Wall Street: il denaro non dorme mai...

cinemaleo ha detto...

Positiva l’assenza di un alter-ego del regista (a meno che, ma per lui speriamo di no, sia adombrato nel personaggio interpretato da Hopkins)

Fabrizio Reale ha detto...

sicuramente hai ragione.

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