Ridere e far riflettere, riprendendo e mescolando tematiche già trattate ampiamente sia al cinema che alla televisione: Scusate se esisto pur con un ritmo altalenante fra rallentamenti ed accelerazioni è una commedia divertente e, nel complesso, abbastanza riuscita. Il film è uscito nelle sale il 20 novembre 2014 e può contare su una Paola Cortellesi in piena forma ed un Raoul Bova che presta il corpo asciutto e muscoloso ad un personaggio forse un po' troppo sulle righe ma che alla fine risulta spalla ideale per la Cortellesi.
La trama ordita da Riccardo Milani è disposta su due piani che si intrecciano più volte: accanto alla narrazione delle vicende di Serena Bruno (Paola Cortellesi), giovane architetto abbruzzese rientrato in Italia dopo anni di studio ed ottimi risultati raggiunti all'estero, ad un certo punto si aggiunge quella di Francesco, ristoratore divorziato dopo aver raggiunto la consapevolezza della propria omosessualità. Se il filone narrativo principale affonda le radici su basi solide, su tematiche su cui riflettere, quello secondario tratta con eccessiva comicità, sfociando nel macchiettismo, un tema che avrebbe meritato approccio differente come quello del rapporto fra un padre gay ed il proprio figlio.
Fra risate e gag effettivamente ben riuscite, nonostante la presenza di alcune divagazioni, il tema principale resta quello della difficoltà da parte delle donne di emergere in alcuni contesti lavorativi troppo maschilisti, accanto all'altro attore non protagonista della pellicola, il complesso architettonico del Corviale, mega struttura dormitorio alle porte di Roma che fa parte di quei progetti mai completati e mal riusciti tipici degli anni '70 divenuti subito esempi di estremo degrado (le vele di Scampia a Napoli ne sono un altro triste esempio).
Se a parte del cast è affidato il ruolo di spalle comiche involontarie ( gli amanti di Francesco ed i famigliari abbruzzesi di Serena in particolare) e come tali son poco caratterizzate, più delineate sono le figure che appartengono al mondo dell'architettura, fra giovani sfruttati, donne costrette a nascondere gravidanze o a recitare il ruolo di comprimari loro malgrado, dipendenti obbligati per compiacere inconsciamente al proprio capo a recitare ruoli non loro (il gay che si finge grande conquistatore di donne, il tifoso del Napoli che ogni mattina grida forza Juve, etc.).
La Cortellesi nel complesso piace, mentre Raoul Bova nei panni del gay che cerca sul web amanti da incontrare non è del tutto credibile.
Oltre ai protagonisti, il cast può contare su una valida Lunetta Savino, nei panni della segretaria dell'architetto proprietario dello studio (Ennio Fantastichini), nonché su Cesare Bocci. Fa un'apparizione anche Stefania Rocca, che del resto aveva recitato diretta da Milani con Ivan Cotroneo come autore anche nella serie tv Tutti pazzi per amore.
Giudizio complessivo: @@@ 1/2
La trama ordita da Riccardo Milani è disposta su due piani che si intrecciano più volte: accanto alla narrazione delle vicende di Serena Bruno (Paola Cortellesi), giovane architetto abbruzzese rientrato in Italia dopo anni di studio ed ottimi risultati raggiunti all'estero, ad un certo punto si aggiunge quella di Francesco, ristoratore divorziato dopo aver raggiunto la consapevolezza della propria omosessualità. Se il filone narrativo principale affonda le radici su basi solide, su tematiche su cui riflettere, quello secondario tratta con eccessiva comicità, sfociando nel macchiettismo, un tema che avrebbe meritato approccio differente come quello del rapporto fra un padre gay ed il proprio figlio.
Fra risate e gag effettivamente ben riuscite, nonostante la presenza di alcune divagazioni, il tema principale resta quello della difficoltà da parte delle donne di emergere in alcuni contesti lavorativi troppo maschilisti, accanto all'altro attore non protagonista della pellicola, il complesso architettonico del Corviale, mega struttura dormitorio alle porte di Roma che fa parte di quei progetti mai completati e mal riusciti tipici degli anni '70 divenuti subito esempi di estremo degrado (le vele di Scampia a Napoli ne sono un altro triste esempio).
Se a parte del cast è affidato il ruolo di spalle comiche involontarie ( gli amanti di Francesco ed i famigliari abbruzzesi di Serena in particolare) e come tali son poco caratterizzate, più delineate sono le figure che appartengono al mondo dell'architettura, fra giovani sfruttati, donne costrette a nascondere gravidanze o a recitare il ruolo di comprimari loro malgrado, dipendenti obbligati per compiacere inconsciamente al proprio capo a recitare ruoli non loro (il gay che si finge grande conquistatore di donne, il tifoso del Napoli che ogni mattina grida forza Juve, etc.).
La Cortellesi nel complesso piace, mentre Raoul Bova nei panni del gay che cerca sul web amanti da incontrare non è del tutto credibile.
Oltre ai protagonisti, il cast può contare su una valida Lunetta Savino, nei panni della segretaria dell'architetto proprietario dello studio (Ennio Fantastichini), nonché su Cesare Bocci. Fa un'apparizione anche Stefania Rocca, che del resto aveva recitato diretta da Milani con Ivan Cotroneo come autore anche nella serie tv Tutti pazzi per amore.
Giudizio complessivo: @@@ 1/2