Così parlò Bellavista, film cult del 1984 scritto e diretto da Luciano de Crescenzo, rappresenta una summa della filosofia spicciola napoletana. Tratto dall'omonimo romanzo del 1977, opera prima dell'ingegnere napoletano reinventatosi scrittore di grande successo dopo essere stato per circa venti anni dipendente/dirigente dello stabilimento IBM, Così parlò Bellavista fu un successo di critica (due nastri d'argento e due David di Donatello) e di pubblico ed ancora oggi a Napoli sono in molti a utilizzare alcune scene per descrivere la "napoletanità". Segue filmato presente su youtube riguardante il difficile rapporto che i napoletani hanno con la spazzatura, la "monnezza". Oltre venticinque anni fa non esisteva l'attuale emergenza ma i problemi erano altri, con strade sporche e abitudini antiche e fortunatamente oramai superate come quella di gettare i rifiuti dalle finestre, immagine stereotipata di una Napoli macchiettistica ancora presente, ad esempio, in Benvenuti al Sud.
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martedì 7 giugno 2011
cinecult: Napoli e la monnezza da Così parlò Bellavista
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sabato 23 ottobre 2010
Miseria e Nobiltà (1954) : recensione del film di Mario Mattioli con Totò, Sophia Loren, Dolores Palumbo e Carlo Croccolo
Miseria e Nobiltà, film del 1954 per la regia di Mario Mattioli con un eccezionale Totò ed una giovane Sophia Loren, è la splendida riduzione cinematografica del classico della commedia napoletana scritta da Eduardo Scarpetta, commediografo napoletano superato in bravura solo dal figlio illegittimo Eduardo De Filippo.
Pur con gli evidenti limiti di una scenografia volutamente troppo simile a quella di una rappresentazione teatrale, Miseria e Nobiltà rappresenta uno di quei classici della commedia napoletana ed italiana divenuti cult e mito per il pubblico. E' difficile trovare a Napoli ed in Italia tutta qualcuno che almeno una volta non abbia visto o sentito gag ed immagini derivate da questo bel film, tanto sono state sfruttate e sono diventate simbolo di un certo modo di fare commedia.
Miseria e Nobiltà è un'opera teatrale portata a cinema: i movimenti, i passaggi ed i dialoghi sono direttamente derivati dal mondo del teatro e lo stesso regista tende a rimarcare come si tratti di una commedia teatrale in più occasioni fino al fantastico epilogo finale di Totò/Felice ( Sì, figlio mio, sono tuo padre... che ha passato tanti guai, tra la miseria vera e la falsa nobiltà. [...] Torno nella miseria, però non mi lamento: mi basta di sapere che il pubblico è contento). La mimica e la gestualità di Totò restituiscono alla storia del cinema un Felice Sciosciammocca novello Pulcinella, che riesce a far sorridere nell' affrontare la miseria e a far riflettere nel confronto con la nobiltà, un personaggio che non ha forse pari nel panorama cinematografico italiano, ripreso ed imitato da molti, amato da tantissimi, esempio inarrivabile pur mai davvero apprezzato dalla critica del tempo.
Fra le scene indimenticabili, i cui passaggi in televisione sono innumerevoli, vanno ricordate quella della lettera (Totò scriverà un'altra lettera in compagnia con Peppino, altra pietra miliare della commedia italiana, imitata anche dal bravissimo Troisi), l'immensa scena legata all'arrivo del piatto di spaghetti, nonchè la conclusione della farsa in casa del cuoco diventato miliardario, con Luisella (Dolores Palumbo) che si finge principessa malata e smaschera Felice e tutti gli altri (memorabile l'epiteto "Funicolare senza corrente" ).
Insuperabile Totò nel ruolo dello scrivano Felice Sciosciammocca, indimenticabile Carlo Croccolo nel ruolo di Luigino (bellezza mia), bella ma ancora un po' acerba Sophia Loren, ottima Dolores Palumbo nel ruolo dell'antipatica e popolare compagna di Felice.
Miseria e nobiltà è un capolavoro del teatro napoletano che è un piacere vedere e rivedere in tv grazie a questa ottima trasposizione.
giudizio complessivo: @@@@@
Di seguito sono riportati i link a youtube riguardanti alcune memorabili scene del film
la scena degli spaghetti
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