lunedì 22 novembre 2010

The Social Network: recensione e trama del film di David Fincher su facebook e Mark Zuckerberg


Affrontare il fenomeno sociale e di comunicazione del primo decennio del XXI secolo non era facile a causa del rischio di trasformare la storia del fondatore del social network per eccellenza in uno di quei teen movies anni '80 e '90 incentrati su feste, associazioni studentesche, belle ragazze e droga.  David Fincher è riuscito, grazie anche alla ottima sceneggiatura di Aaron Sorkin, ad imbastire una pellicola che alterna il biografico al legal thriller senza tralasciare gli aspetti più ammiccanti ad un pubblico giovanile legati alla vita universitaria. The social network non narra solo la genesi di facebook.com, non tratta esclusivamente la vita del suo fondatore e di quanti hanno condiviso con lui un'esperienza sotto molti aspetti unica, non affronta solamente temi legati ai tanti processi che quello che Forbes ha definito nel 2008 il più giovane miliardario della storia degli States ha dovuto affrontare. In The social network, grazie ad un continuo utilizzo di flashback ed a uno stile narrativo che riesce a mantenere il livello d'attenzione dello spettatore sempre elevatissimo,  il regista riesce a mescolare tutti i principali ingredienti della vita di Zuckerberg e amici realizzando una pellicola di altissima qualità che piace sia a quanti "masticano" il linguaggio dei "nerd", sia a quanti utilizzano quotidianamente facebook che a quanti vivono al di fuori del mondo dei social network e dei computer.

Il sottotitolo del film, presente in caratteri cubitali sulle locandine - non arrivi a 500 milioni di amici senza farti qualche nemico - è il filo conduttore di una  narrazione che vede sempre al centro la figura del giovane Mark, interpretato alla perfezione da Jesse Eisenberg ,  geniale programmatore e studente capace di ridefinire il concetto di amicizia e di rapporti interpersonali nonostante sia il classico "nerd" talmente preso dalla propria passione da avere una rete di rapporti sociali ristretta a pochissime persone.  
Dato che Fincher non prende mai una reale posizione di giudice nei confronti del protagonista, degli amici vecchi e nuovi, di quanti han fatto causa e di quanti hanno rischiato con la propria vita di eccessi di rovinare la macchina perfetta realizzata da Mark, lo spettatore ha la possibilità di crearsi  una propria opininoe su tutti i personaggi principali.
Se il "miglior amico" Eduardo Saverin è troppo attento a cercare di monetizzare il proprio primo iniziale investimento di 1000 $ per comprendere la portata dell'invenzione dell'amico, troppo distante dalle idee dei "nuovi" amici di Mark per seguire il rapido susseguirsi degli eventi e restare sulla barca, a tal punto dal dover ammettere alla fidanzata durante un litigio di non essere nemmeno in grado di cambiare il proprio stato sentimentale su facebook,  al contrario il "nuovo amico" Sean Parker - interpretato alla perfezione da Justin Timberlake - oltre ad avere grandissima influenza su Mark ed a essere colui che ha dato il nome definitivo al sociale network (in origine era "thefacebook"), riesce ad entrare stabilmente nell'assetto societario, forte dell'esperienza maturata con Napster, anche se anche lui verrà esautorato da Mark all'indomani di una retata durante una festa a base di belle ragazze, alcool e cocaina, durante la quale il fondatore del primo sito dedicato allo sharing libero della musica verrà arrestato.

Ottime le interpretazioni di tutti i protagonisti. Da segnalare, oltre a Jesse Eisenberg,  anche le interpretazioni di Andrew Garfield (Eduardo), Justin Timberlake e di Armie Hammer nei panni doppi dei gemelli Winklevoss.  Non riuscendo a trovare gemelli adatti per il ruolo, il regista ha infatti optato per l'utilizzo della computer grafica per tutte quelle scene in cui entrambi i gemelli apparivano sulle scene.

giudizio complessivo: @@@@@1/2

Film adatto ai bambini anche se durante la proiezione vengono trattati temi come sesso, alcool e droga. 

Di seguito è enunciata parte della trama ( il trailer è già stato pubblicato qui)
Il film si apre con una discussione all'interno di un pub fra il giovane Mark Zuckerberg, studente del secondo anno della prestigiosa Harvard, e la propria fidanzata Erica Albright. Dopo un'accesa diatriba durante la quale -involontariamente - Mark sottolinea le differenze fra la propria carriera universitaria e quella della ragazza - studentessa alla Boston University e non in una delle principali e prestigiose università elitarie americane - questa lascia il giovane programmatore.  Tornato al campus, fra una birra e l'altra, fra un commento piccato ed un'offesa lanciata via blog alla ex fidanzata, Mark crea dal nulla un sito internet contenente quasi tutte le fotografie delle studentesse della prestigiosa università, il cui scopo è quello di confrontare due immagini per stabilire quale ragazza sia più "fica".  FaceMatch, questo è il nome del dominio, in due ore viene cliccato da oltre 22.000 persone, causando de facto il crash del server dell'ateneo americano, un'inchiesta interna da parte dell'università, l'odio da parte della metà femminile del corpo studentesco ed al contempo una fama enorme fra gli studenti appassionati di programmazione.  Contattato dai gemelli Cameron Winklevoss e Tyler Winklevoss, stereotipo del classico studente di Harvard intelligente, figlio di ottima famiglia ed ottimo canottiere,  e dal loro socio Divya Narendra, che propongono al giovane Mark di diventare loro programmatore per il progetto "HarvardConnection", sito esclusivo degli studenti di quell'ateneo attraverso i quali instaurare nuove relazioni,  a Zuckerberg si accende la classica lampadina ed inizia a lavorare a quello che diventerà in poche settimane il punto di riferimento degli studenti di Harvard prima, di quelli universitari dei principali atenei statunitensi poi, del mondo intero in un tempo davvero breve...  La narrazione dei fatti avviene durante le deposizioni di Zuckerberg e dei propri amici ed avversari durante i due principali processi che il creatore di facebook ha dovuto affrontare nel recente passato.

Questa recensione è stata pubblicata anche ne Il laboratorio napoletano di Fabrizio Reale

9 commenti:

Cannibal Kid ha detto...

l'ho già scritto nella mia recensione, ma lo ribadisco pure qui: un capolavoro!

uno dei punti di forza come sottolinei tu è proprio il non prendere posizione da parte del regista e dello sceneggiatore e quindi mostrarci storia e personaggi in maniera liberamente interpretabile, senza guidizi.
grandiosi gli attori e le musiche, acuta la riflessione sui nostri tempi, perfetto anche come biopic di uno dei personaggi fondamentali di oggi. cosa chiedere di più a un film?

Cineserialteam ha detto...

D'accordo con la tua analisi, tranne sul fatto che il cast, a mio parere, è un pò inadeguato rispetto ai personaggi.

Resta un gran film.

CST

Antonella ha detto...

Complimenti per il blog! Ciao a presto!

persogiàdisuo ha detto...

Film fantastico!

Anonimo ha detto...

Da vedere e, soprattutto, da sentire in originale, ma questo in Italia è una chimera, almeno al cinema...

Fabrizio Reale ha detto...

@ Perso: anche a me è piaciuto molto

@anonimo: l'ho visto in italiano... in Italia come già hai scritto è davvero difficile guardare al cinema un film in lingua originale

Anonimo ha detto...

Film bellissimo! Tra i migliori di quest'anno. Mi ha tenuta incollata allo schermo fino alla fine. Si merita un 8 (soprattutto per la sceneggiatura e l'interpretazione di Jesse).

Anonimo ha detto...

anche a me è piaciuto .
il regista è stato davvero bravo a cogliere le sensazioni di quei ragazzi nel processo di crescita del mondo di facebook
http://massimobianconi.tumblr.com/post/2594573667/the-social-network-recensione-bianconi

Anonimo ha detto...

splendido! fincher conferma di essere bravissimo, mentre secondo me è decisiva la scelta di puntare su attori semisconosciuti, è questo che dà al film un tocco di realismo in più. rivedendolo in dvd anche la fotografia mi è piaciuta molto e la colonna sonora ha giustamente guadagnato gli oscar!

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