lunedì 29 novembre 2010

La donna della mia vita: recensione e trama del film di Luca Lucini con Alessandro Gassman, Stefania Sandrelli, Luca Argentero


La donna della mia vita, uscito nelle sale cinematografiche il 26 novembre, è una piacevole commedia diretta da Luca Lucini (Oggi Sposi) ed il cui soggetto è stato scritto da Cristina Comencini. 
Al centro della narrazione è Alba (Stefania Sandrelli), che nel primo minuto di proiezione sembra parlare al pubblico ammettendo e giustificando tutte le ingerenze ed i condizionamenti più o meno diretti che una donna in quanto madre e moglie può attuare nei confronti dei propri uomini nel nome dell'amore e della buona fede.  Il regista dopo questo breve monologo nei primi minuti, attraverso le parole di Alba ed attraverso poche e chiarificatrici scene introduttive, delinea i profili dei protagonisti, componenti più o meno presenti della famiglia Melfi di Milano:  Alba, ex signorina buonasera della televisione, sposata in seconde nozze con Sandro, industriale del settore dolciario ed in prime nozze con un inviato del telegiornale, Giorgio e Leonardo, fratellastri divisi da dieci anni e dall' influenza caratteriale dei rispettivi padri, donnaiolo, sicuro di sè e spavaldo il primo,  grande lavoratore, propenso agli affetti familiari ed alla tranquillità il secondo.   Mentre lo spettatore è intento a comprendere che tanto Giorgio è infedele e donnaiolo quanto Leonardo è il classico cocco di mamma, timido, impacciato e propenso a commuoversi dinanzi alle lacrime femminili, tanto debole da tentare il suicidio dopo essere stato lasciato dalla ragazza, cominciano ad apparire diverse figure femminili, candidate ad essere "la donna della mia vita" di uno dei due fratelli.
Al di là dei diversi momenti comici durante i quali è difficile trattenere il sorriso, dietro un' apparente descrizione del contrasto e del confronto fra due diversi modi di vivere il proprio essere maschio, oltre i luoghi comuni che formano e plasmano i due protagonisti maschili (il machismo del primo, l'imbranataggine del secondo), acquista sempre maggior peso agli occhi dello spettatore, con lo svolgersi dei fili narrativi della trama, la figura di Alba, matriarca della famiglia, in grado di influenzare con poche parole i propri uomini.
Quando sembra infatti che tutto il gruppo familiare si stia sgretolando, si capisce che gli errori dei figli hanno una radice comune insita nelle parole e nei racconti della madre, troppo attenta a difendere e nascondere alcuni errori del passato per rendersi conto delle conseguenze di certi suoi condizionamenti. 
La vera "donna della mia vita" per i due protagonisti non sarà la moglie di uno o la fidanzata dell'altro, nè questa o quella amante, bensì proprio la figura materna, così forte e carismatica da plasmare e forgiare i caratteri dei figli al di là delle loro volontà e doti.  Il rapido sconvolgersi degli eventi, il crollo del castello di carte costruito in trent'anni e più da Alba, porterà a verità nascoste e sopratutto al manifestarsi per la prima volta dei veri caratteri dei protagonisti, finalmente liberi dal peso dell'architettura caratteriale costruita dalla madre.

Fra i protagonisti è sicuramente la città Milano, descritta attraverso immagini che rapidamente si alternano di tetti, colori e monumenti cittadini, i cui abitanti sono dipinti come persone legate all'apparenza, che passano da una palestra ad una discoteca, da una serata danzante in qualche casa a un corso di ginnastica ritmica, poco propense ad affrontare i problemi reali e molto libertini nei comportamenti.  Fra amanti perdute e ritrovate, matrimoni che rischiano di collassare, fughe amorose e ritorni di fiamma, esce vincitrice nonostante tutto la famiglia, allargata per quanto possibile, che continua ad essere salda e forte intorno alla figura della madre - matriarca.

Ottima l'interpretazione di Stefania Sandrelli che apre e chiude la proiezione raccontando amabilmente all'ultimo arrivato della famiglia i propri pensieri e le proprie idee di una madre e moglie fin troppo presente nella vita dei "propri" uomini.  Piace Alessandro Gassman, un po' meno il pur sempre bravo Luca Argentero, il cui personaggio -sopratutto nei primi minuti di proiezione - è nelle movenze e nei modi di fare troppo simile ad un altro personaggio da lui intepretato, il protagonista di "Diverso da chi?".  Brava Valentina Lodovini anche se un po' compressa dalla sceneggiatura che la obbliga più a silenzi che a dialoghi veri e propri. 
Nel cast figurano anche   Giorgio Colangeli, Sonia Bergamasco, Lella Costa e Gaia Bermani Amaral.

Il film nel suo complesso è piacevole da vedere e la sceneggiatura, per quanto tenda a rallentare troppo in alcuni punti ed a tagliarne letteralmente altri, è costruita in modo tale che lo spettatore possa pian piano comprendere le fitte trame ordite negli anni da Alba e non si possa mai annoiare.

Giudizio complessivo: @@@1/2


Di seguito è descritta parte della trama
Alba, ex signorina buonasera della televisioni anni '70, ha due figli,  Giorgio e Leonardo, avuti con due differenti uomini e mariti. Dopo aver lasciato infatti Sandro, invaghitasi di un giovane giornalista, sposa questo e dopo pochi mesi nasce Giorgio. Terminato il matrimonio a causa dei tradimenti di lui, Alba incontra nuovamente Sandro, che sposerà in seconde nozze. Dall'unione dei due nascerà Leonardo.   La madre dei due ragazzi, così presa a tessere le lodi di uomo di famiglia  e di persona serena, tranquilla e pacata del secondo marito, così presa dal descrivere il primo come un donnaiolo traditore e menefreghista, finisce con l'influenzare nella crescita i due figli  che sembrano ricalcare pienamente i caratteri dei rispettivi genitori.  Leonardo, timido ed impacciato, dopo aver tentato il suicidio a causa della fine della storia con Irene, incontra Sara, secondo violoncello dell'orchestra del teatro la Scala, anche lei uscita dopo due anni da una storia con un uomo sposato che l'aveva ingannata. Giorgio è invece sposato con Carolina, che da anni prova ad avere un figlio senza riuscirvi.  Al contempo lui, medico nel campo della procreazione assistita, tende a tradire spesso la moglie con le clienti o con altre ragazze conosciute fra Roma, dove abita, e Milano, dove abitano madre e fratello.  L'arrivo di Sara nella famiglia comporterà terremoti e smottamenti tali da stravolgere le vite dei protagonisti e da far uscire allo scoperto segreti e tradimenti più o meno recenti.

Link a questa recensione anche dal mio blog personale (laboratorio napoletano di Fabrizio Reale)

1 commenti:

persogiàdisuo ha detto...

Carino, ma manca di mordente. Il personaggio di Alba conteneva un qualcosa di inquietante che il film preferisce non indagare

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