lunedì 13 settembre 2010

L'uomo che fissa le capre (2009): recensione del film con George Clooney, Kevin Spacey e Ewan McGregor


Uscito nelle sale cinematografiche italiane nel novembre 2009, l'uomo che fissa le capre è una commedia fra il grottesco, il demenziale ed il dissacrante che può contare su un poker d'assi d'eccezione: George Clooney, Jeff Bridges, Kevin Spacey ed Ewan McGregor.  Il regista Grant Heslov  riesce a dar ampio spazio ai quattro protagonisti, lasciando che ciascuno abbia momenti in cui poter rubar letteralmente la scena agli altri e, grazie anche ad una sceneggiatura originale ed un po' assurda, può permettersi di costruire una pellicola profondamente antimilitarista e di approfondire temi riguardanti la guerra in Iraq di difficile gestione, inserendoli all'interno di una trama inverosimile e paradossale che spazia fra richiami ai figli dei fiori e citazioni alla saga di Guerre Stellari.
Fra una macchietta e l'altra, fra una avventura ai limiti dell'assurdo ed un addestramento militare realizzato da un santone hippie, è forte la critica all'apparato militare USA in Iraq ed al trattamento riservato ai sospetti di terrorismo e gli americani presenti in Mesopotamia sono descritti in parte come personaggi senza scrupoli pronti ad arricchire le proprie aziende  sfruttando i vuoti lasciati dalla guerra.
L'originalità della trama è un punto di forza e debolezza al contempo, in quanto finiscono nel calderone troppi richiami e citazioni, dalla religione Jedi a quelle orientali, dal pacifismo degli hippie all'utilizzo di allucinogeni, in modo tale che si possa passare dalla volontà di risolvere le guerre in maniera pacifica sfruttando soldati eroi in grado di utilizzare al massimo la propria mente, di condizionare quelle altrui e di oltrepassare, almeno in teoria, i muri, alla capacità inutile quanto folle di poter uccidere una capra fissandola intensamente con lo sguardo.  Il risultato finale è una commedia demenziale piuttosto che grottesca o dissacrante ed è difficile ad un pubblico non americano cogliere alcune sfumature ed alcune battute.

Sopra le righe, grazie alla tipologia di film, è l'interpretazione di tutti e quattro i protagonisti principali. Che possa piacere o meno questo genere di film, è indiscusso che la qualità degli attori sia notevole e che i protagonisti si siano divertiti nel lanciarsi in una recitazione  auto-parodistica, esaltando alcune loro peculiarità e sfruttando buone dosi di autoironia per portare all'eccesso alcuni aspetti del proprio modo di recitare. 

Giudizio complessivo: @@ 1/2

Per quanto riguarda la trama rimando alla pagina presente su wikipedia.

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