Eclipse rappresenta al contempo il terzo capitolo della saga di Twilight, la terza conseguente trasposizione cinematografica e la prima vera e propria pellicola costruita in maniera discreta per il pubblico in sala. Che ci sia stato un cambio di rotta alla regia è evidente nella scena iniziale: lontano dall'Alaska, a Seattle, fra grigi grattacieli e durante forti rovesci di pioggia avviene una serie di sempre più efferrati omicidi i cui autori restano ignoti e nell'ombra. Dall'atmosfera dark e da cinema horror della città il cambio immagine offre i due soliti protagonisti, una sempre più inceronata Kristen Stewart ed un Robert Pattinson un po' meno stoccafisso di quanto apparso nei due capitoli precedenti, intenti a discutere della propria non vita futura in pieno sole in un vastissimo campo di fiori.
Sia ben chiaro, il vero limite di questo film, decisamente superiore per livello qualitativo rispetto ai due precedenti, sta proprio nel dover per forza affrontare la trita e ritrita storia del triangolo amoroso fra Bella, il vampiro Edward ed il licantropo Jacob. Il regista
David Slade prova in tutti i modi a scavare un solco proprio, nonostante la volontà di seguire in maniera quanto più coerente possibile la trama imposta dal libro, riuscendo, con ampi flashback dedicati alla scoperta delle origini della famiglia Cullen, a distogliere l'attenzione dello spettatore dal filone narrativo principale in modo tale da cercare di allontanare la possibilità che ci si possa annoiare o che le due ore di programmazione possano stancare.
Se - è opinione condivisa da molti, leggendo diverse recensioni presenti nella blogosfera - sembra che la protagonista principale non abbia fatto progressi a livello recitativo e non riesca a trasmettere allo spettatore alcunchè, sia
Taylor Lautner che
Robert Pattinson hanno dato dimostrazione di essere cresciuti qualitativamente, nonostante la sceneggiatura imponga al primo di recitare esclusivamente a torso nudo ed al secondo di presentarsi sempre con volto cinereo e seguitare ad impersonare l'unico vampiro apatico ed incapace di trasmettere passione e sentimenti forti della storia del cinema.
Buona è la prova di diversi comprimari, a partire da
Xavier Samuel il cui personaggio, Riley, sembra essere l'unica piacevole novità della pellicola, dato che è un vero vampiro, passionale, violento e dark al punto giusto. Spariscono progressivamente, con il lento congedarsi di Bella dalla vita terrena, le figure normali, come la Jessica interpretata da Anna Kendrik, che fortunatamente ha dato dimostrazione di possedere doti di attrice superiori a quella della Stewart recitando in Tra le nuvole, mentre grazie ai flashback hanno finalmente spazio quei personaggi della famiglia Cullen solamente abbozzati in precedenza.
Complessivamente piacevole la fotografia, con i passaggi dalle atmosfere cupe della città agli ampi e sterminati paesaggi dell'Alaska. Peccato che proprio questi siano evidenziati con meno cura rispetto a quanto accaduto in passato. Poco credibili, come già nel secondo capitolo, i personaggi membri del clan dei Vulturi, con Dakota Fanning un po' troppo cresciutella per il ruolo della ragazzina vampiro saccente ed antipatica.
Per la
trama completa rimando alla pagina su wikipedia.
Giudizio complessivo: @@@
Visto a Piano di Sorrento, al cinema teatro Delle Rose. La sala 1 è un ampio teatro con posti a sedere abbastanza comodi e schermo grande, anche se non super. L'audio andrebbe probabilmente leggermente migliorato.
Film adatto ai bambini, anche se il reale target di questa pellicola sono le ragazzine adolescenti di ogni età.
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