martedì 19 ottobre 2010

Adèle e l'enigma del faraone: recensione e trama del film di Luc Besson con Louise Bourgoin

Luc Besson torna dietro la macchina da presa dopo aver terminato la trilogia dedicata ad Arthur ed al popolo dei minimei per portare al cinema le avventure basate sulla serie a fumetti "Le straordinarie avventure di Adèle Blanc-Sec" del 1976.  Non è facile "catalogare", qualora sia il caso di farlo, questa pellicola, essendo palesemente un miscuglio di generi dal film in costume, al fantasy, passando per avventura, horror, magia e azione.   Scriveva alcuni giorni fa Eduardo Beccattini su mymovies che Adèle è una "Lara Croft parigina in corsetto e cappello piumato", in realtà la protagonista proveniente dalla carta stampata è ben diversa e sotto certi aspetti diametralmente opposta rispetto all'eroina nata nell'era dei videogame. Va segnalato, comunque, che sono numerose le citazioni a classici del genere ed a diversi altri lavori cinematografici più o meno recenti, dagli evidenti paragoni con la saga di Indiana Jones a diverse analogie con film ambientati nei sottoscala e nelle sale dei grandi musei come Una notte al museo 1 e 2, senza dimenticare la caratterizzazione delle forze di polizia parigine molto simile a quella fatta nelle varie versioni de La pantera rosa.
Fra le strade della ville lumiere o nel deserto del Sahara il regista tende sempre a sottolineare la differenza notevole fra le qualità della protagonista - bella, intelligente, sagace, spontanea, capace  tanto di tradurre al volo testi egizi quanto di saltar in sella a un pterodattilo - e la mancanza assoluta di grazia ed intelleto in buona parte dei personaggi comprimari. La ricostruzione della città  di Parigi, vera protagonista della storia insieme ad Adèle, è fantastica, con una dovizia di particolari nella descrizione degli arredi che ricorda quella del salotto di nonna Speranza di Gozzano.

Pur non essendo dello stesso livello di  precedenti lavori di Luc Besson, da Nikita in poi, Adèle e l'enigma del faraone è un film quasi per tutti che intrattiene abbastanza piacevolmente lo spettatore per quasi tutta la durata della proiezione, eccezion fatta forse proprio dei minuti iniziali, durante i quali vengono introdotti fatti e personaggi propedeutici più a futuri secondi e terzi capitoli della trilogia che in senso stretto alla trama di questo primo film.  La provenienza fumettistica del soggetto è palese nella caratterizzazione di alcuni personaggi secondari, descritti quasi come macchiette parodistiche.  La fame e la pigrizia dell'ispettore Caponi (interpretato alla perfezione da Jilles Lellouche) ricordano un po' figure provenienti dal mondo Disney o Hanna&Barbera e, come già scritto, certi ispettori francesi presenti nelle avventure della pantera rosa. 

La protagonista,  Louise Bourgoin, è una piacevole scoperta, del tutto sconosciuta a chi scrive, capace di interpretare nello stesso film l'audace eroina pronta a calarsi nelle tombe egizie e la raffinata giornalista parigina, pronta a battute forti e rudi o a scene in cui è elegantissima e forbita nel modo di parlare.

Giudizio complessivo: fra @@@ e @@@@

Come purtroppo accade fin troppo di sovente il titolo italiano è del tutto fuori tema e differente da quello originale (Les Aventures extraordinaires d'Adèle Blanc-Sec).
Nonostante il film sia stato concepito per un pubblico giovane, un paio di scene non sono  adatte ai bambini. 


Di seguito è descritta parte della trama

Il  4 novembre 1911, mentre la giovane giornalista e scrittrice di successo Adèle Blanc-Sec è in Egitto alla ricerca della mummia di un famoso medico di corte di Ramses II, a Parigi accade un evento straordinario. Per motivi misteriosi e magici un uovo fossilizzato di pterodattilo di schiude e l'animale inizia a terrorizzare la città, causando la morte di un ex prefetto e della sua giovane amante. Al ritorno in patria Adèle dovrà cercare di ritrovare lo pterodattilo ed al contempo salvare dalla forca lo scienziato/mago che ne aveva causato il risveglio, il tutto con lo scopo principale di cercare una strada che travalichi le conoscenze della medicina dell'epoca per salvare la sorella rimasta vittima di un incidente tanto improbabile quanto macabro.

Questa recensione sarà pubblicata anche ne "Il laboratorio napoletano".

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